Avevo già scritto un articoletto anni fa in Dialogo con la Psiche (Donna Moderna) parlando degli aspetti psicologici di sostegno sulle client della parrucchiera i, al di là della sua nobile professione.
Ripensando a questo tema, ho trovato che ci siano molte altre attività di servizio al beauty che nel offrire le cure al corpo sono di considerevole aiuto a chi se ne serve.
Non è un mistero, lo sanno sia gli esercenti che i clienti. Gli uomini pure si avvantaggiano parallelamente di questo aiuto che sostiene e coccola il corpo e la psiche.
Un tempo, ma forse anche ora, gli uomini andavano dal barbiere per ottenere di essere rasati al viso.
In realtà tutti hanno sempre capito che questa abitudine, quasi giornaliera o per lo meno settimanale, aveva anche un altro fine piacevole: il piacere di parlare di sport. Si scatenava in alcuni locali addetti al taglio della barba e dei capelli una vera e propria animata discussione a voce alta che non finiva mai.
I tifosi qualche volta sembrava che si dovessero picchiare. L’altro argomento catartico era la politica e i partiti politici. Un tempo, ma non ne siamo così lontano, le donne si rivolgevano maggiormente a temi intimi che riguardavano storie amorose raccontando alla parrucchiera, divenuta con il tempo un’amica, un’infinità di argomenti femminili. Nel Sud d’Italia si chiamavano cose o argomenti da donna. Nella bottega altre donne attendevano il loro turno, ma partecipavano volentieri ai vari racconti e si coinvolgevano volentieri.
Ho sempre pensato che alcuni lavori come questi siano scelti anche per avere un contatto tanto umano quanto quasi confessionale, contatto che permetteva di a entrambe le figure di scambio, cliente ed esercente, una specie di role-playing e di reverse-playing: mi metto nei tuoi panni e mi identifico con quanto mi racconti e ti dico cosa farei io al tuo posto. Nel caso della parrucchiera la rassicurazione psicologica di entrambe era raggiunta. Si trattava di un lavoro impegnativo per la parrucchiera che doveva essere tanto brava nell’eseguire il lavoro manuale con l’aggiunta di quello mentale nel mettersi nei panni della cliente.
I centri di benessere riscuotono in genere un grande successo perché occuparsi di estetica significa occuparsi del proprio corpo e della condivisione di problemi esistenziali che tutti in genere hanno.
Estetiste/i, pedicure e manicure, truccatrici e truccatori, massaggiatori e massaggiatrici oltre che gli hair-stylist ne ascoltano e imparano dai loro clienti gran belle storie .
Il fatto è che la gente corre e corre e nessuno ascolta veramente l’altro Mariti e mogli, compagne e compagni, amanti o meno, fuggono tutti. Anche un piccolo ascolto può far sentire il cliente esistente e normale funziona già come una consolazione! Qualcuno mi vede e mi considera: la cura della bellezza dei capelli e l’attenzione che altri esercitano sul nostro corpo ci consentono di sentirci da un lato passivi e gratificati, e anche l’uomo non si dispiace dall’altro vivi e attivi. Si sdrammatizzano i racconti spiacevoli e ci si sente incoraggiati.
Alcune persone si recano frequentemente dal parrucchiere perché è come se facessero una cura psicoterapeutica a due sedute settimanali.
Qualcuno potrebbe pensare che questo rituale è meglio della psicoterapia psicoanalitica: si diventa belli e anche rinfrancati. Non proprio! La cura estetica è un spazio momentaneo dove prevale una sorta di appagamento, di sfogo ma forse tutto resta nel negozio. Intendiamoci anche altri professionisti che offrono prodotti di altro tipo sono cos’ì bravi a stabilire rapporti umani che anche loro contribuiscono ad un certo momentaneo benessere
Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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Quando ho sperimentato questo conforto, in particolare nei centri estetici, mi sono accorta che, almeno per quel che mi riguarda, è meglio non equiparlo ad uno psicologo o psicoterapeuta, poichè il risultato è molto diverso come l’ascolto e lo scambio di opinioni anche se molto confidenziali.
Forse è più catartico,… e penserei sia meglio conoscerne le differenze e poi anche i benefici: piuttosto che una illusione/ delusione?
Ma aggiungo: probabilmente sono aspetti diversi e utili in situazioni dove l’integrazione tra mente e corpo è un più “superficiale”?
Raffaella
Certo cara Raffaella, non intendo che medici e psicoterapeuti possono essere sostituiti dai professionisti della bellezza o da altri bravi esercenti che vendono con maestria alcuni prodotti commerciali
roberto.pani