L’arrossamento del viso può essere reattivo o cronico.
Il viso può arrossire, come dicevo altrove perché è un po’ lo specchio dell’anima e quindi esprime emozioni come rabbia, vergogna, colpa, invidia, gelosia, imbarazzo, inibizione o può anche essere una reazione a stimoli come agli sbalzi di caldo, freddo, forte vento e sforzi fisici, oppure distress. Le spezie possono irritare e suscitare allergie specifiche della pelle.
Se assumiamo bevande calde o salse piccanti come il wasabi o a base di peperoncino rosso di quello forte, oppure superalcolici che vaso-dilatano i piccolissimi capillari del corpo, il viso che in tal caso diventa un po’ o molto rosso. Anche l’ingestione di bevande calde o cibi piccanti, l’assunzione di alcolici, un’acuta cefalea, la digestione difficile e le vampate di calore in menopausa possono predisporre a tale manifestazione. L’assunzione di alcuni farmaci non impediscono vasodilatazioni e quindi rossore.
Il rossore cronico, può essere dovuto a vere e proprie malattie della pelle, in primis la rosacea, le scottature che provocano eritemi solari oppure, dermatiti come la couperose e l’acne.
La rosacea è una malattia che va ben riconosciuta, poi trattata attraverso tanti metodi affinché la patologia possa migliorare. Se non fosse curata, si aggraverebbe. L’ispessimento della pelle con rossore può aver a che fare con la psoriasi malattia autoimmune che va curata con attenzione e scrupolo.
Le teleangectasie corrispondono a infiammazioni croniche dovute a vampate momentanee che possono cronicizzarsi. Gli occhi possono essere colpiti da bruciore come la rosacea oculare che è una congiuntivite che arrossa anche le palpebre.
Quel che mi interessa in questa sede è considerare che oltre l’esperienza personale, ci sono studi che confermano che i fattori psicologici sono alla base di molti rossori nel viso: imbarazzo e angoscia per il giudizio degli altri.
Forte disagio nasce con rossore al viso agli incontri con nuova gente oppure con i colleghi. I colloqui di lavoro spaventano alcune persone che arrossiscono fortemente.
La depressione rende inadeguati da un punto di vista sociale e quindi favorisce con il contatto degli altri l’arrossamento del viso. Alcune persone si sentono continuamente osservate e quindi giudicate pertanto arrossiscono.
Proprio familiari e amici, per il fatto che ti conoscono, possono provocare ben forti emozioni nel giudizio. E nella critica.
In altre parole l’arrossamento al viso riguarda una reazione dei vasi che si dilatano e che generano infiammazione provvisoria o perenne. I farmaci ormai sono molto efficaci e potenti per la cura specifica della patologia da infiammazione. La cura meno rapida nell’efficacia, ma più duratura e stabile dovrebbe rivolgersi alla conoscenza delle proprie emozioni ed elaborazione di conflitti che le sottendono.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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Ah Ah “rivolgersi alla conoscenza delle proprie emozioni ed elaborazione di conflitti che le sottendono” ma anche se poi uno ci prova è veramente difficile non arrossire… io ormai lo faccio involontariamente e non me ne rendo neanche conto… ufffff