Depressione mascherata

Depressione mascherata

Sofia di trentacinque anni, donna piuttosto piacevole, vive con un cane in un appartamento del centro della città, ma accusa un senso di stanchezza generalizzata, dichiara di sentire sempre sonno, ma quando lamenta di non riuscire a dormire se non molto tardi. Sembra non poter digerire la cena serale, anche se mangia cibi che lei considera leggeri. Accusa dolori al collo e alle gambe, ma anche dolori muscolari alle spalle e alla schiena, un senso di oppressione per cui dichiara di respirare male. Si addormenta al mattino e fa molto fatica ad alzarsi dal letto. Durante la notte si tormenta, pensa e ripensa sulla sua vita ed esistenza e trova che questa non abbia senso. A volte durante il giorno Sofia è colta da ipersonnia, come se fosse anestetizzata.

La sua vita sociale è ridotta rispetto ad un tempo. Frequenta solo amiche.

Sofia percepisce la stanchezza specialmente al mattino e per questo motivo non si sente spesso di svolgere le attività quotidiane che consistono nell’ intervistare vari professionisti per produrre un articolo su alcuni riviste e giornali. Sofia infatti svolge il lavoro di giornalista ed è pagata a pezzo scritto. Dovrebbe frequentare normalmente la Redazione, ma spesso manca alle riunioni di lavoro

La giovane donna si sottopone a esami clinici anche i più invasivi e riconosce di essere un po’ ipocondriaca, ma i risultati clinici sono fortunatamente sempre negativi, ma per questo paradossalmente, creano maggiormente preoccupazione e sconforto perché non c’è un capro espiatorio da accusare. In realtà cerca molta attenzione da parte dei medici verso i quali sente fiducia, specialmente se sono donne, perché non si fida degli uomini in generale. Ha avuto alcune delusioni da alcuni fidanzati, ma lei stessa riconosce di aver avuto molte pretese e per questo sono state disattese.

Ora bisogna dire che statisticamente la depressione mascherata si presenta maggiormente nelle donne.

Oggi, Sofia ha accettato con fatica di andare a curarsi da una psicoterapeuta, sebbene fosse incerta se rivolgersi a uno psicoterapeuta molto bravo, ma sempre si trattava di rivolgersi ad un uomo e per lei sarebbe stata una decisione troppo forte, quella di accettare un uomo!

In assenza di patologie di rilievo di tipo organico, dunque, si può pensare che ci sia una depressione mascherata che si manifesti che in qualche modo attraverso la presenza di sintomi somatici.

Questa patologia, oltre la psicoterapia, richiede l’assunzione di psicofarmaci in particolare antidepressivi affinché riducano i sintomi melanconici e i sintomi somatici, tipici di questo stato psico-mentale o somatico-psichico.

In molti casi, la depressione che sottende i sintomi guarisce, ma dopo molto lavoro sia psichico che farmacologico, perché il paziente é molto resistente a rivelarsi depressa/o. La paziente o il paziente preferisce inconsciamente delegare il corpo a parlare della infelicità che percepisce.

Si può in alcuni casi riconoscere che la depressione mascherata sia una depressione latente oppure una psicastenia. La psicastenia infatti si manifesta con una serie di sintomi somatoformi, con molte puntigliose ossessioni, insonnia, e cattivo umore che è ciclotimico, cioè oscillante tra il triste e il melanconico.

Nella depressione mascherata spesso i sintomi depressivi sono sotto soglia ossia sotto pelle e la tendenza è di non manifestare la depressione che è sotto questo stesso stato fisico.

Ci possono essere remissioni stagionali e spontanee, risposte molto positive al trattamento psicoterapeutico e anche a quello curato con antidepressivi. Gli antidepressivi sono di vario tipo ma quasi tutti sono inibitori della ricaptazione della serotonina. Bisogna valutare attentamente caso per caso, perché alcuni antidepressivi potrebbero attivare stati eccitanti di tipo maniacale che vanno modulati con vari tipi di antiepilettici. Ci può essere una certa familiarità con la famiglia d’origine per cui un familiare con il quale il paziente si identifica insegna un modo di esprimere il disagio che non include la libertà d’espressione delle frustrazioni, e così il paziente assorbe una modalità di dare solo al corpo l’autorità di manifestare il disagio.

Si può aggiungere che quando la depressione, mascherata che é anche latente si manifesta potrebbe assumere sintomi assai vari, ed è bene stare in un’osservazione attenta in base ai sintomi depressivi che possono assumere varie forme.

L’abbassamento del tono dell’umore, è un modo , ma anche apatia con ansia, affaticabilità, repentina, difficoltà alla concentrazione e fatica nella memorizzazione, oppure irritabilità e aggressività, spesso la svogliatezza si lega alla demotivazione verso qualsiasi proposta, per esempio, di uscire una volta di sera.

Sofia per esempio non si muoveva da casa per prolungati periodi senza fare nulla, letteralmente con le mani in mano.

Il disinteresse verso tutto e tutti, la minor cura della propria persona, dei vestiti, del trucco sino a divenire sciatta, la mancanza d’interesse per la lettura a causa della diminuita capacità di concentrazione. Con questi sintomi la depressione non è più latente, ma si è manifestata.

 

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

Un commento

  1. Raffaella Buttazzi

    Penso a quando compaiono solo una parte dei sintomi citati: per esempio in coincidenza di crisi o cambiamenti più o meno profondi, per poi essere riletti emotivamente e non principalmente solo attraverso il corpo.

    Può accadere anche ciiò: che possa questa condizione rappresentare un momento di passaggio, se opportunamente colta e elaborata emotivamente?

    Rafffaella

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