Ho coniato questo temine, pensando che esistono tanti indici che aiutano a misurare un’infinità di coefficienti in contesti differenti, creati appositamente in virtù del fatto che questi contesti necessitano di essere considerati in modo semplice e concreto.
Si parla di indice alcolico in un vino, indice di sapore in un cibo, indice di gradevolezza in un film, ecc.
In una relazione di coppia amorosa, ma anche con caratteristiche prevalenti di amicizia, collaborazione professionale, collaborazione sportiva, è importante considerare la compatibilità emotiva di amore e affetto, di immagine gradevole, di socievolezza, il livello di una buona complicità, empatia, simpatia, attrazione sessuale, filosofia di vita, praticità nell’affrontare i problemi, capacità comunicativa anche con atteggiamenti di tenerezza e tanto altro.
Tutte queste variabili non sono analizzate con la ragione del cervello, ma sono sentite dalla pancia e stomaco.
Negli ultimi vent’anni, ma forse anche più, i giovani lamentano che sia difficile costruire dei rapporti amorosi sani: gli uomini sono fuggitivi nei rapporti già instaurati ma anche in quelli che potrebbero nascere perché sono diffidenti e sopratutto avvertono la responsabilità di un impegno che non sono in grado di gestire. Preferiscono così oscillare tra: mostrare di essere interessati a un affetto femminile, ma senza che ne nasca una storia concreta. Le donne che sono più propense a costruire storie amorose più stabili sono tanto deluse, quanto seccate da tale atteggiamento evanescente, incostante, di fuga dal rapporto. Non capiscono se sono loro a sbagliare o altro, se non piacciono agli uomini dei quali si interessano, se sono troppo asfissianti nei loro confronti, insomma cosa si deve fare?
Ovviamente tale osservazione è generica, perché esistono situazioni di coppia che funzionano bene.
Anche le donne tuttavia, in seguito a alcune delusioni sono diventate sospettose, diffidenti, e confuse e spesso o si chiudono in se stesse autoaccusandosi di qualche loro incapacità, oppure assumono un atteggiamento aggressivo. Affermano che gli uomini attorno ai quarantanni, si dividono in persone passive, lesse, amorfe, poco coraggiose, prive d’iniziativa, insomma poco piacevoli e interessanti, oppure in uomini attraenti, intraprendenti.
Questi ultimi però sono appunto incomprensibili rispetto a ciò che stanno cercando nelle donne e vengono spesso considerati inaffidabili, perché evanescenti, incostanti.
Come riuscire a migliorare la situazione della coppia e delle coppie?
Ricavare lo spazio psichico per sentire l’indice di compatibilità con l’altro: significa domandarsi appena è possibile, se l’altro con il/la quale interagiamo affettivamente, si presenta complessivamente dotata/o di caratteristiche che sono compatibili con le nostre. Ci dovrebbe piacere esteticamente, avere un livello culturale che ci permetta di condividere e dialogare, una certa capacità di comprenderci e viceversa, un carattere accettabile, una certa generosità d’animo, una certa sensibilità affine alla nostra, un pensiero di tipo progettuale, ecc
Quando si è ancora molto giovani, oppure anche quando non si è imparato in senso metaforico a dare del tu all’altro, cioè comprendere le intime dinamiche che riguardano il come l’altro funziona, noi lasciamo entrare nel nostro Sé tutto di lui o di lei. Con il passare del tempo però, scopriamo aspetti del partner che non sono compatibili con le nostre caratteristiche, i nostri autentici desideri e allora la relazione entra in crisi e diventa inaffidabile.
Ascoltare e osservare tanti aspetti del partner con pazienza e attenzione, possiamo forse intuire comportamenti che sono ripetizioni analoghe di altri che abbiamo colto in un contesto diverso.
In altre parole: se tanto mi dà tanto, cioè se lei o lui può, per esempio, imbrogliare un’amica o amico in tal modo, potrei cogliere o raccogliere elementi per analogia sull’anima di come lui/lei è fatto, ecc..
I fattori di compatibilità automaticamente si riducono nei nostri sentimenti e l’amore potrebbe diminuire perché è in atto una delusione. Non si tratta di svalutare l’altro, solo ci accorgiamo che certi rilievi costituiscono un valore per noi e quindi contano molto nella relazione futura. Possiamo immaginare ciò che succederebbe.
Succede cioè che l’idealizzazione del partner si restringe e di lui o di lei, non lasciamo che, per esempio, l’attrazione fisica abbia l’assoluta prevalenza nel costringermi ad accettare quella persona ad ogni costo, pur di far vincere in modo narcisistico e presuntuoso il mio bisogno dell’altro. Se mi voglio bene, se sono protagonista della mia vita, accetto di aver capito quel che non mi va dell’altro, non mento a me stessa o a me stesso. Sono in grado di prefigurarmi un futuro con lui o con lei che in verità, non mi convince affatto. Per sentire, ascoltare, osservare, quanto dico, bisognerebbe godere di una certa autostima, meglio fiducia profonda di base in se stessi.
Con tante persone amiche si possono condividere situazioni differenti, ma il tentativo di mettere per forza tutto in uno non potrebbe essere, quanto meno inadatto.
Le relazioni compatibili sono più difficili rispetto a dieci o vent’anni fa?
. Cosa accade in questi ultimi anni rispetto ai periodi durante i quali le donne e gli uomini stabilivano legami abbastanza duraturi e convinti? Non si trova più la compatibilità nella coppia? Cerchiamo alcune spiegazioni
Oggigiorno ancora si osserva che all’età di circa venticinque anni, alcuni giovani che già si conoscono dall’età scolastica, oppure che s’incontrano con forte passione in situazioni differenti, decidano dopo poco tempo, di sposarsi. Nascono in seguito, uno o due figli, ma qualche anno dopo, i genitori sembrano entrare in crisi di coppia e alcuni giungono a separarsi e poi a divorziare.
I reduci del matrimonio che non è perdurato, sono tanto delusi, quanto diffidenti nel creare un’altra storia di coppia, un altro legame: perciò diventano persone a piede libero e latitanti.
Come mai la nostra società occidentale è così cambiata tanto da rendere così difficile gli incontri compatibili anche quando la ricerca avviene con l’uso ossessivo di strumenti d’incontri attraverso i social in internet, ossia sembra che l’indice di compatibilità sembra esser così sceso?
Viviamo in una società consumistica piuttosto impoverita economicamente da almeno dieci anni, anche visibilmente degradata in quasi tutte le città. Il fenomeno migrativo, se controllato, potrebbe essere positivo anche per l’economia e non solo per motivi umanitari, ma la cattiva organizzazione lo trasforma in mera invasione penalizzante e confusiva, un po’ tutti, cittadini e migranti.
Tutto cambia, ma non in meglio i punti di riferimento sono diminuiti. La globalizzazione ha portato a tanti scambi commerciali, culturali, ha portato a sprovincializzare le città, i piccoli paesi, ma senza poter sostituire le vecchie abitudini con nuovi valori rassicuranti. Tutto ciò ha generato incertezza per il futuro. Il lavoro scarseggia notevolmente per i giovani e in media la gente anche quando lavora guadagna troppo poco rispetto a un tempo. C’è scontentezza, vandalismo, bullismo, criminalità perversa.
Il comportamento dei giovani che cercano indipendenza, è sempre più eccitato: molte persone saturano la loro vita con tante attività compulsive, dalla palestra agli infiniti corsi che nascono come funghi e che offrono l’illusione a chi partecipa di essere euforici e di star meglio con se stessi: Si tratta di una conseguenza di alti livelli di neuro-ormoni che esaltano la frenesia del comportamento: tutto e subito, pochi desideri, molti urgenti bisogni.
La cultura sociale si basa molto sul mostrare agli altri attraverso la rete immagine di Sé spesso gonfiate, sino a selfie che sono sempre più di moda. Il mondo occidentale tende più al virtuale che al reale, cioè si muove all’atteggiamento del come se …
Anche gli omosessuali hanno problemi compatibilità come gli eterosessuali. Un indice a scalare potrebbe essere proporzionale a: l’età dei giovanissimi e la scarsa esperienza favorisce di non vedere le incompatibilità all’inizio del rapporto: tale inavvedutezza invece causerà in un secondo tempo di accorgersi di ciò che non piace e che non è compatibile con se stessi. Inversamente proporzionale vede: chi ha più esperienza anche per un’età più avanzata dove l’idealizzazione che copre l’incompatibilità, è assai maggiormente ridotta e l’assolutezza di vedere tutto in una persona viene meno.
Naturalmente queste considerazioni valgono per le persone che lamentano le maggiori difficoltà di questa epoca nelle relazioni affettive e forse anche professionali. Detto questo, il mio ottimismo nelle nuove costruzioni delle relazioni, abbassando un po’ le idealizzazioni e la cecità rispetto alla compatibilità, rimane alto.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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