L’amicizia tra donne esiste davvero e si tratta però di una particolare amicizia, come é particolare quella tra uomini e anche quella tra donne e uomini.
La donna, dalla posizione psicologica di bambina, cresce e spesso il percorso di crescita è accompagnato da amiche coetanee e naturalmente, si affeziona a qualcuna di loro, sino a stabilire che c’è ne è una, al massimo due che rappresentano la migliore o le migliore amiche del cuore. Le due amiche sono diverse tra loro , ma generano sempre un’alternativa all’altre , cioè evocano alla ragazza protagonista dell’esempio, continue alternative. Il pensiero della ragazza si organizza secondo: ha ragione una, o ha ragione, l’altra. Questo non fa male alla ragazza, perché lei si abitua a sviluppare una mente più aperta con vari punti di vista e anche le emozioni trovano diverse vie di espressività.
La ragazza adulta naturalmente si avvale di un precedente modello che è sperimentato fortemente attraverso la figura materna. Secondo quel che è risaputo, l’identificazione con lei madre, è duplice. All’inizio la neonata è coccolata e protetta curata nutrita e i primi insegnamenti non soltanto cognitivi, ma in particolare emotivi derivano da quella madre, che chiameremo madre primaria o anche madre casa.
Nell’immaginazione inconscia della mente gruppale e socioculturale rappresenta una figura materna del tutto inconscia che si potrebbe denominare madre arcaica nel senso che è sempre lì dietro le spalle della ragazza per tutta la vita. Si tratta di un interlocutore interno con il quale s’intreccia il pensiero della ragazza senza che vi sia consapevolezza.
Quando in seguito, la donna comincia a separarsi dalla madre primaria, cerca e trova amiche che sostituiscano in parte la fiducia riposta nella propria madre primaria. Una certa amica può essere vissuta come madre secondaria alternativa alla primaria, più complice, più trasgressiva, più permissiva e giocosa. Le confidenze a volta nascoste alla prima madre, sono al livello massimo. L’affetto può essere forte quasi simbiotico e certi sentimenti possono essere di natura anche omosessuale. Con l’andare del tempo tale amicizia che sembra indissolubile, può attraversare periodi conflittuali contrassegnati da attacchi d’invidia, gelosia, competitività, vissuti di tradimento, perché la fedeltà della frequentazione è in molte occasioni venuta meno.
Si pensi, ad esempio, a un ambiente lavorativo quando in vista di una promozione tutte sono costrette a competere contro gli altri. Si può scatenare il fini mondo in particolare tra donne.
Succede poi che spesso che le esperienze d’incontro che si fanno normalmente, cambino le amiche e che altre persone s’infiltrino e influenzino le idee in modo inaspettato. Per esempio, un’amica si convince velocemente ch deve seriamente pensare al matrimonio perché desidera velocemente avere figli prima che sia troppo tardi. Ha preso coscienza che non sarebbe tanto scontato che lei potrà essere non sterile e che molte altre donne appunto hanno perso il bambino durante la gestazione varie volte sino a dover rinunciare alla maternità nonostante i tentavi di fecondazione assistita. Tale pensiero le ossessiona e quindi le amiche vicino che chiedono affetto e attenzione vengono improvvisamente gettate alle ortiche!
Ciò accade anche perché, spesso per una delle due amiche si sperimenta fortemente il desiderio di diversificazione l’una dall’altra, oppure altre e cercare di sfidare il legame, sentito come soffocante, con il fine d’affrancarsi e trovare in Sé una capacità di indipendenza e di autonomia. Può nascere sentimenti di sfida, di competitività e un sentimento ambivalente di amore e odio.
Non mi posso più fidare di lei è il risultato di alcun amicizie: è ora di cambiare !…..
L’amicizia tra donne in genere implica la solidarietà di genere e una certa condivisione per bisogno di allearsi contro l’ingiustizia e secondo la donna, contro l’incoerenza dell’uomo.
Vi è maggior tendenza a creare legami femminili, a stringere amicizie più profonde rispetto a quelle degli uomini.
Penso che l’investimento in amicizia femminile da parte di un’altra donna sia più forte che verso un uomo e quindi, se c’è una delusione può significare che le donne impegnandosi concretamente, vadano incontro a delusioni e tradimenti assai dolorosi che portano a grandi sofferenze per lunghi periodi.
Spesso questa sofferenza è tenuta nascosta perché nella donna disillusa prevale la vergogna di aver creduto in chi, per un fidanzato per esempio, la ha abbandonata in poco tempo.
Nella mia esperienza dei nostri tempi le donne sono deluse dagli uomini e cercano legami impegnativi, non solo con gli uomini, ma forse maggiormente con le donne. Il vero affetto sta verso le donne, meno verso gli uomini poiché molte donne considerano gli uomini diversi da loro stesse e non in grado di essere da loro veramente comprese dal mondo maschile.
Alcune amiche del cuore, ovvero quelle storiche dell’adolescenza, mantengono l’intensità di un tempo e non tramontano mai. Ho visto cene di donne adulte e socialmente affermate e risolte negli affetti ex-compagne di scuola, cariche di entusiasmo, di risate, di gioia e di felicità e di eccitazione sincera che non ho visto invece né trovato in uomini altrettanto affermati socialmente e affettivamente.
Alcune amicizie femminili si instaurano tra le donne in età matura: in questi casi le relazioni sono sempre impegnative e interessanti e di un livello più consapevole dove ci si scambia ricche constatazioni sulle varie esperienze di vita incluse quelle che si sono avute con gli uomini.
Vige spesso una certa delusione che facilita la solidarietà e la condivisione complice e implicita.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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