Friedrich Hegel pensava che le sue ricerche filosofiche concentrate sul principio dell’identità che vedeva un’equivalenza tra il vero-reale e logico-razionale sconfessasse il senso del falso, della non verità. Tale concetto si sarebbe imposto su ogni sistema di filosofia e di dialettica.
Il suo pensiero innalza i livelli più elevati del pensiero occidentale moderno.
Hegel ha lasciato in eredità un patrimonio che riguarda logica triadica di tesi, antitesi e sintesi che portano all’idea di Spirito assoluto. La contraddizione é il motore di uno sviluppo continuo e costante verso un’unità superiore: la logica.
La filosofia del Leopardi annullò la sintesi ottimistica di Hegel. Passata è la tempesta, ma tutto il tormento torna come prima: c’è una tesi, un’antitesi e ancora una tesi!
Nietzsche decapitò la metafisica di Hegel sostituendo ai valori dei controvalori. Il filosofo si è trasformato in un artista che inventa, le parole e le forme con le quali offrire un senso alla realtà.
Martin Heidegger. Heidegger con il pensiero della fenomenologia, riconduce i concetti filosofici al loro processo di formazione, alla loro fonte, e dunque alla vita che in essi si esprime.
Freud come medico e non filosofo, non poteva condividere il loro pensiero perché faceva riferimento a un Ego che era costruito solo simbolicamente come un protagonista, un sovrano collegato a molecole, cellule, di gas, di minerali, di liquidi e miliardi di miliardi di atomi e di particelle. La morte è la sola verità che si realizza trasformando un corpo vitale in polvere e restituendo alla natura quel tanto di energia che chiamiamo vita.
In contrapposizione a ciò, l’amore sembra esprimersi in tanti modi. Gli atti d’amore possono messi in realizzati in tante modalità: la filosofia come costruzione della mente è un grande atto d’amore che ha consentito l’evolversi del pensiero umano.
Tutta l’arte è amore: dalla poesia alla recitazione, alla musica, dalla pittura alla fotografia, dalla scultura all’architettura, ma c’è arte nel pensiero scientifico, nell’inventare un metodo e nell’artigianato.
Comporre una canzone, nella musica e nei versi presuppone che vi sia un interlocutore al quale l’autore parla e tanti altri che ascoltano. Si tratta di un grande atto creativo dell’autore rivolto forse a una musa, ma contemporaneamente, regalata a tanta gente che ha la possibilità di condividere l’interiorità del cantautore.
La canzone è emozione e sentimento puro. La canzone, per non parlare dei grandi classici e musica sinfonica, dove il sublime è protagonista, permette di ascoltare la nostra interiorità come se avessimo vissuto alcune incredibili esperienze perché si associa a nostri particolari omenti tristi o goiosi.
La canzone ama e infonde amore e, quasi sempre l’amore desidera potere esprimere una tensione erotica. Sopravvivere al morire può significare con certe canzoni, amore di per sé, amore per gli altri e amore per l’altro.
La canzone raccoglie in sé una storia della nostra vita, anche se per molti aspetti, differente, i suoi suoni parlano insieme ai versi per rassicurarci che qualcosa non è drammatico ma risolvibile. In tal senso è anche un atto d’amore creativo.
Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
__________________________________________
E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...