Da un punto di vista storico per molti secoli in tutto il mondo, è noto che nella coppia la donna è sempre stata rispetto all’uomo più giovane. Le motivazioni di ciò appaiono mi appaiono di due tipi: la prima senza’altro per ragioni biologiche, fisiologiche e endocrinologiche. La seconda potrebbe riguardare il potere che l’uomo ha gelosamente mantenuto sulla donna, inizialmente perché i lavori manuali richiedevano una buona muscolatura, più tipica dell’uomo e meno della donna.
Tale differenza anatomica induceva gli uomini a occuparsi del lavoro manuale e del mantenimento della vita della compagna e della prole con lei ottenuta, consentendo una supremazia dell’uomo sulla madre dei figli. Come conseguenza di ciò, si otteneva che mentre la donna e figli erano protetti dall’uomo dalle insidie del mondo esterno, la femmina doveva in cambio al compagno, sia devozione, sia dipendenza affettiva, e di fatto sudditanza nei comportamenti verso il maschio considerato come forte e dominante.
La procreazione era fondamentale per la coppia, anche prima del cattolicesimo, perché la società si reggeva sulla famiglia e comunità che contava molti figli intesi anche come forza lavoro e sopravvivenza per tutta la comunità.
La donna giovane, oltre che essere biologicamente più adatta della donna di mezza età a procreare figli era considerata anche più attraente sessualmente, così come apparivano tutti gli organismi giovani in natura. Tali ragioni inducevano le giovanissimi donne a partorire circa dai quattordici/quindici anni in poi e a essere destinate, anche per concessione o ordine dei propri padri, ad andare in sposa a uomini che, a seconda degli stati sociali, potevano essere molto più anziani delle ragazze con le quali si univano. La differenza di età tra donne e uomini poteva, sino a un secolo fa’, superare i trent’anni, quando l’uomo era considerato in pratica già anziano.
Ai nostri giorni le condizioni psicosociali sono assai cambiate in virtù delle trasformazioni del lavoro che dalle campagne e dall’agricoltura si è allargato enormemente con l’industrializzazione dei prodotti e i grandi macchinari, creando fabbriche a dismisura nelle periferie delle grandissime città del mondo occidentale e orientale.
I bisogni di un tempo per la sopravvivenza sono da tanti anni scomparsi. I problemi per la qualità di vita e sussistenza, caso mai, sembrano altri.
L’abitudine di apprezzare che nella coppia le donne siano più giovani dell’uomo è fondamentalmente rimasta simile al passato. La differenza di età tra uomo e donna non sembra più cosi sproporzionata come un tempo, quando allora nascevano molti più figli di oggi quando la fenomenologia delle nascite si è abbassata di molto. In alcuni Paesi nascono pochi figli perché spesso le donne non desiderano procreare per niente.
Se le necessità socioculturali e biologiche si sono notevolmente trasformate, perché la coppia dove lei donna essendo più grande d’età deve ancora vergognarsi e giustificarsi davanti alla gente che la osserva a volte meravigliata ?
Nei fatti, i retaggi culturali configgono con nuovi stili di vita: secondo un recente sondaggio, il sessanta per cento delle donne italiane cerca un partner più giovane per costruire una relazione importante.
La donna desiderata da un uomo più giovane si può sentire assai gratificata. Le donne che scelgono partner così, spesso escono da relazioni deludenti e frustranti con dei coetanei. Il desiderio di essere apprezzate e di tornare a credere in se stesse è forte in loro!
L’uomo più giovane cerca spesso la sicurezza emotiva e il fascino che una donna più matura potrebbe offrire per la sua maggiore esperienza che appare più consapevole dei propri desideri e meno dipendente da lui, come invece le ragazze più giovani, frequentemente fanno sentire se stesse come se fossero un peso da assumere per sempre.
La coppia quindi può anche arrivare al matrimonio, a patto che esistano condizioni considerate importanti: la donna desidera in compenso l’identità sociale e professionale dell’uomo.
Si osserva che le probabilità che il matrimonio fallisca sono le stesse di un matrimonio tradizionale dove l’uomo era più anziano della donna.
Ciò che mi sembra fondamentale consiste nel fatto che la coppia funzioni bene.
Bisogna osservare che la donna appare oggi ringiovanita nel suo aspetto e forma sia fisica, perché lei sembra essere anche maggiormente a contatto con un mondo. Usufruisce di una cultura molto emancipata rispetto al coetaneo che sembra non essere cambiato negli anni che ha vissuto. L’uomo, spesso sperimenta una complessità di convivenza con le ragazze della sua età e sceglie una donna più matura anche per ragioni sessuali.
La caduta dell’immagine dell’uomo tradizionale, quello che S. Freud considerava quasi un patriarca, forse ha spostato tale simbolo su una donna energica, pratica, ma anche romantica, dura negli affari, ma anche dolce e delicata, ma anche sexy senza vergogna e perché no, anche un po’ materna verso il compagno, ancora un po’ bambino o che gioca ancora a stare in questo ruolo per lui rassicurante.
Coloro che hanno sperimentato in coppia la differenza d’età alla rovescia vantano un successo senza tanti dichiarati pentimenti.
Non sono convinto che tutto sia rosa. Fino a che complessivamente nella coppia donna e uomo rimangono, piuttosto giovani e belli, penso che il rapporto funzioni bene, naturalmente se le scelte sono state pensate in modo responsabile e consapevole. Con il passare del tempo, l’invecchiamento estetico e psicologico si può far vivo e penalizzare uno dei due: questo che implica però una certa complicazione, anche per il partner. La trasformazione estetica della donna più anziana del compagno potrebbe complicarle la vita. Non sempre, perché il compagno magari lo aveva previsto e il suo amore la proteggerà e salverà la coppia stessa. Potrebbe manifestarsi lo stesso problema quando è l’uomo a essere molto più anziano della donna, ma le donne sono storicamente più forti e meno bisognose di convivere con l’uomo scintillante, se ci sono valori in comune e stima reciproca.
In complesso sono favorevole alle coppie i cui partner hanno età assai differenti e non importa chi tra i due, sia più anziano. Ciò che importa è il benessere della coppia. Spesso, coetanei non riescono a andare d’accordo per problemi caratteriali e narcisistici e la simmetria delle età non funziona per nulla e invece la asimmetria delle varie età aiuta molto la sopravvivenza della relazione!
Il benessere della coppia per qualunque ragione si crei, al di là di ogni pregiudizio, sembra generare il nuovo collante!
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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