Sono amiche piuttosto graziose e sembra che s’identifichino l’una con l’altra psicologicamente, ma non si sa sino a che punto siano amiche perché si s’assomigliano esteticamente sempre di più, oppure perché essendo simili si sono ritrovate: sono altre un metro e settanta otto, tutte e quattro le ragazze. Hanno circa la stessa età, attorno ai trent’anni. Sono tutte e quattro diplomate e ciascuna di loro lavora brevemente in vari negozi importanti della città.
Vestono con gonne a colori e sono tutte brunette, e caso strano, si pettinano di base tutte e quattro i capelli a coda di cavallo. Quando una di loro cambia pettinatura, poco dopo, è seguita nello stile di acconciatura anche dalle altre tre.
Alternativamente indossano jeans un po’ strisciati e tagliati. Indossano tacchi, a seconda dei casi, oppure indossano scarpe bassissime di color metallico con brillantini sparsi decorativi.
Si truccano tutte e quattro allo stesso modo, ma con qualche piccola variazione: rossetto e non rossetto, può fare la variazione. Il mascara non manca mai in viso.
I denti non sono un gran che per nessuna di loro e sembra essere anche il loro unico difetto attraverso il quale, anche in questo caso, le ragazze si riconoscono simili tra loro.
Hanno litigato con il dentista? Non saprei!
Quando comprano ciò che indossano si consultano a vicenda, se non vanno tutte e quattro le ragazze assieme nella boutique per essere sicure di non discostarsi troppo l’una dall’altra!
Si vogliono bene tra loro? Non saprei rispondere: sicuramente si vogliono bene, ma sono un po’ invidiose e competitive con reciproco rispetto nel non esagerare. Se una ragazza riceve qualche invito in più delle altre, si sente in dovere di richiamare l’invito mondano anche per le amiche, ma vantandosi verso di loro per aver avuto l’invito per prima, e in modo esclusivo, e quindi di essere in vantaggio sulle altre.
A tutte e quattro gli uomini piacciono molto, ma a nessuno di loro, dopo varie tormentate esperienze, va bene qualcuno tra gli spasimanti e così rimangono in attesa dell’uomo giusto.
Usano continuamente lo smartphone e sono in contatto con tutti social: mentre conversano tra loro, consultano le informazioni con notizie su Caio e Sempronio e si scambiano subito velocemente le informazioni.
Bisogna ammettere che la moda in generale possa influenzare molto il loro stile di vita, ma assomigliarsi tanto, sembrano gemelle quasi identiche che ogni tanto fanno lo sforzo per differenziarsi tra loro!
Non sono soltanto queste ragazze a comportarsi nel modo descritto, ma anche i ragazzi, anche i fidanzati, pur essendo di sesso differente, trovano sempre l’equivalente per assomigliarsi tanto da sembrare fratelli e sorelle!
Come mai ?
Il mondo sociale sembra aver paura di tutto. Molti cercano una continua rassicurazione, nell’imitare l’altro, gli altri.
Esistono poi contestatori antiborghesia che però sono tutti uguali tra loro: stesso taglio dei capelli, stesa sporcizia di strada, stessi cani che li accompagnano, stesso modo di mangiare, stesso gergo nelle parole stesso modo di strascicare camminando.
I ragazzi e ragazze sporcano le strade, quelle dove vivono, in tutti modi possibili.
Spendono molti soldi ricavati dall’elemosina collettiva per comparare panini e le bombolette e per imbrattare i muri come lavagne appena ripulite, con segnacci neri che vorrebbero essere firme simili a geroglifici con scarabocchi e frasi politiche tanto ingenue quanto inutili.
Si esiste in tal modo nelle città metropolitane ?
Perché tanta imitazione?
Mi sembra che anche i cani e gatti assomiglino fisicamente e anche esteticamente ai loro padroni, cioè padri e madri.
Il carattere delle bestie non può che assomigliare ai loro cari!
Insomma viviamo in un mondo insicuro, e imitare come i bambini a cinque anni è diventata un’abitudine rispolverata dal passato quando eravamo piccoli insicuri e avevamo bisogni primitivi.
Gli stimoli sociali non incoraggiano a cambiare tanto, ma rimanere dove sei, sembra giovi di più. Fanno eccezioni coloro che se ne vanno in altri Paesi ricchi, ma ormai non c’è più posto per nessuno!
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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