Sentire di essere soddisfatti ed essere fieri di Sé, di avere raggiunto alcuni obiettivi desiderati, di sentire una certa sicurezza emotiva nell’ambiente nel quale viviamo, di essere capaci d’amare e sentirci sufficientemente amati, di trovarci in buona salute, mi sembra un risultato umano che include una certa gioia serena e relativa felicità.
Nella corteccia prefrontale del cervello, nell’area limbica, l’ipofisi, il cingolo e in particolare l’amigdala nell’emisfero destro del mesencefalo contribuiscono emotivamente allo stato del buon umor o a volte purtroppo viceversa.
Esiste una felicità diversa che coincide con la solo stato d’eccitazione, più o meno forte e intensa, quella che ci fa sentire di essere in mezzo alle stelle.
Il rischio di questo secondo aspetto della gioia consiste nel portare con sé picchi molto alti di euforia, ma questi potrebbero durare poco.
Forti emozioni e la caduta dell’entusiasmo acuto!
Da un punto di vista biologico l’organismo coopera con uno scambio elettrochimico fra molti neuroni che risiedono nell’encefalo.
Miliardi di neuroni consentono che si creino molte connessioni sinaptiche che permettono un’infinità d’informazioni dovute allo scambio tra le cellule neuronali.
Alcuni scambi avvengono tra ormoni, cioè neurotrasmettitori come l’acetilcolina che si lega al recettore colinergico, muscarinico .
Poi la dopamina che è legata alla eccitazione della ricompensa, il cortisolo, istamina, noradrenalina e adrenalina che provocano eccitazione e nervosismo, e altre catecolamine.
Altri scambi neuronali invece favoriscono la secrezione di serotonina, del gaba, acido gamma-ammino-buttirico che abbassa il livello di stress, l’ossitocina che offre maggior spirito sociale e di benessere empatico, le endorfine che leniscono il dolore e l’umore così tende a migliorare.
Si può dire che lo stato di gioia può essere costituita, da un lato da emozioni fortemente eccitanti, che generano euforia e a volte persino maniacalità, quasi come se il soggetto assumesse sostanze stupefacenti.
Come ho detto però, se questi comportamenti fossero troppo ripetuti avvierebbero alla fuga psicologica e alla instabilità emotiva. L’eccitazione che fa star bene lì per lì, se esagerata, alimenta l’illusione per poi portare alla disillusione e una visione del mondo un po’ magica. Tutto questo può avere un costo notevole nelle delusioni e smarrimento psichico.
Vediamo le sfide suicidarie di alcuni giovanissimi che corrono pericoli mortali pur di mantenere l’eccitazione.
In ogni modo sappiamo quanto mente e corpo siano fusi in un’integrazione intensa e s’influenzino reciprocamente, (vedi l’intestino, il secondo cervello e gli attuali studi di Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia.
Un buon equilibrio psichico migliora la gioia e la qualità della vita, nonché il benessere fisico che aumenta sia il benessere psichico, sia la buona salute.
Meglio non investire ad ogni costo sullo stare bene che regala tanta e troppa euforia, ma mirare alla gioia fatta di conquiste concrete e stabilizzanti dove i valori psichici non sono accantonati per l’immediatezza della presunta e sognante felicità.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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