Ormai sappiamo che ci sono tanti tipi di violenza da quella fisica a quella psicologica.
Di violenza alle donne ne abbiamo sin troppo parlato, ma non è mai veramente troppo, perché il problema, continua ad esistere, anzi sembra continui a dilagare, a cominciare dall’età dell’adolescenza.
Alcuni uomini come già detto, ereditano tale violenza in linea maschile. Essi stessi hanno subito violenza e la loro mente conosce troppo bene tale linguaggio: per quanto queste persone comprendano che non dovrebbero esprimersi in tal modo, cioè con atti di violenza, qualche volta, in qualche raro caso, non possono fare a meno di agire in tal modo.
C’è poi la violenza sessuale sulle donne, il loro abuso, mentre sono in stato di ebbrezza. Faccio fatica a comprendere il piacere che se ne dovrebbe ricavare!
infine la violenza mafiosa che può includere le armi.
Alcuni tra gli uomini oggigiorno sembrano disorientati e più deboli di quanto si creda, ma proprio per questo alcuni uomini di tutte le età, sono più pericolosi.
Naturalmente sto parlando come osservatore di un fenomeno sociale che si estende a grandi linee e per fortuna, mi riferisco a un numero assai limitato di uomini che sono in realtà diminuiti rispetto a tanti anni or sono: spesso si tratta contemporaneamente di caratteropatici, psicopatici, ecc
Ma ci sono anche alcuni uomini, sempre composti, gentili ordinati, eleganti, raffinati, ben pensanti che possono trasformarsi in persone violente e nessuno immaginerebbe certe scene!
C’è poi la violenza psicologica: questa si manifesta con la violenza del ricatto morale, quello basato sul denaro che l’uomo possiede e che lo autorizza a tiranneggiare la donna, i figli, i parenti. Può manifestarsi sotto forma di derisione, stalking, gelosia tanto tormentosa quanto immotivata.
C’è lo stile di parlare a voce alta e sicura, di gridare a voce altissima e minacciosa.
Infine esiste un modo di manipolare le persone che è molto sottile, perché il manipolatore sembra abbia nel DNA la capacità di mentire con abilità facendo credere tutto quel che non è per interessi a volte nemmeno tanto importanti.
La violenza psicologica può essere sadica e masochistica.
Un marito per esempio, riesce a dimostrare che la moglie appare come una perfetta cretina che non capisce niente, che non vale niente, che non sa fare niente, che lei è ignorante, magari superficiale, poco seria.
Perché tale svalorizzazione?
Spesso avviene come reazione al fatto che l’uomo si disistima, si sente frustrato perché è stato vessato dalla famiglia, ha osservato che la donna, magari la madre stessa o la sorella o la zia hanno subito compensare le proprie frustrazioni sembra quello di vendicarsi nel punire la donna che si trova accanto.
Sono i cosidetti uomini che non amano le donne.
Gli uomini masochisti pur comportandosi all’opposto, ottengono di far sentire in colpa la donna.
Loro uomini si sacrificano continuamente per la famiglia attraverso il duro lavoro, spesso esibiscono i loro malesseri, i vari inconvenienti ai quali vanno soggetti ecc .
Le donne si sentono male, sentono un disagio perenne, a volte commettono atti dei quali in seguito si sentono in colpa verso un uomo che sembra soffrire continuamente, forse a causa loro!
Non sottovalutiamo queste rabbie psicologiche che covano in certi uomini, perché spesso sono tanto invidiosi delle capacità spontanee, solari delle donne le quali assumono un comportamento sono spesso ricco di fantasie, di una certa generosità e di altruismo.
Sono buone madri e hanno saputo ottenere una certa autosufficienza.
L’inconscia aggressività che deriva dalle frustrazioni maschili dalla loro rigidità, può portare a esplosioni di pericolosa violenza anche fisica.
Fortunatamente la maggio parte degli uomini pensa e agisce assai diversamente!
La violenza psicologica è però meno visibile più strisciante di quella fisica o sessuale, ma è comunque oggettiva e può far molto male.
Bisogna denunciare alla polizia anche queste situazioni che emergono dai ripensamenti successivi e complessivi perché le persone, nonostante le eventuali promesse non cambiano facilmente rispetto all’aggressività e al carattere, se i presupposti hanno a che fare con le variegate violenze.
E’ ovvio che alcune donne di fronte al pericolo e al disagio, abbiano pensato e pensino subito al divorzio, ma spesso, per via di figli, di promesse e di debolezza femminile, tale decisione non viene presa. Prevale spesso la vergogna sociale che blocca ogni iniziativa che prevale sulla ricerca di una vita migliore.
Suggerisco, nei casi nei quali la denuncia alla polizia viene troppo rimandata per angosce, vergogne paure che fanno sentire in colpa, di rivolgersi a un professionista come uno psicoterapeuta.
Non solo lo specialista può essere d’aiuto immediato, ma può incoraggiare a compiere l’azione più appropriata, per trovare un’alternativa alla silenziosa sofferenza e passività senza uscita.
Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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