Gli antichi romani distinguevano tra tre tipi diversi di bacio: quello di tenerezza (l’osculum) riservato ai parenti, quello d’amore (basium), e quello passionale (savium).
Storicamente le notizie suggeriscono che l’Imperatore Tiberio e in Britannia il re Enrico VI vietarono lo scambio dei baci, prima l’imperatore in tutto il mondo romano e poi il re in tutto il regno inglese, considerando il propagarsi di certe gravi malattie letali come la peste nera da cui molti popoli sono stati storicamente e frequentemente afflitti.
Per una tesi di laurea in Psicologia, attivai alcuni anni or sono una ricerca su duecento coppie di giovani in varie Regioni d’Italia tramite un questionario: emerse che quasi tutti, esattamente l’88% degli intervistati dai venti ai trentacinque anni, si scambiavano frequentemente baci di affetto tenero più o meno soft, magari sulle labbra appena sfiorate, ma baci passionali non ricordavano di riceverli e di abbandonarvisi affatto al compagno.
Il questionario prevedeva che i soggetti, oltre a raccontare il proprio comportamento a tale proposito, avrebbero dovuto chiedere a parenti anziani nonni e addirittura in rari casi bis-nonni a proposito del loro bacio passionale sulle labbra, così come essi si atteggiavano durante gli anni di fidanzamento.
In sostanza, le percentuali sono risultate in tal modo: sembra che almeno sessanta anni fa o più, il bacio d’amore fosse più diffuso al 70% nella relazione di persone di mezza età, oggi molto anziani, mentre attualmente sarebbe come si diceva assi ridotto tra i giovani.
Le persone molto mature, ricordano di essere stati piuttosto timide di fronte all’atto di baciarsi, ma che dopo la prima conquista, la loro attrazione si sarebbe attivata baciando romanticamente con frequenza e passione, anche quando durante le varie occasioni non si sarebbe proceduto nell’avere rapporti sessuali.
I giovani di oggi dichiarano di baciarsi raramente e di iniziare spesso i rapporti sessuali senza baci preliminari.
Baciarsi poi, al di fuori dei rapporti sessuali, avverrebbe raramente o quasi mai.
I baci che vengono scambiati con frequenza, insieme ad abbracci, appaiono essere baci di tenerezza.
Questa ricerca va considerata però solo un punto di riferimento empirico, e non scientificamente esatta.
Troppe componenti potrebbero non essere non precise, ma indicano una tendenza.
E’ vero e non possiamo dimenticarcene che il bacio, può trasmettere anche batteri (circa trecento),l a maggior parte dei quali non sembra affatto pericolosa, eccetto il rischio di contrarre malattie infettive gravi, la mononucleosi, influenze, mal di gola, raffreddori.
In certi casi il contatto tra due bocche appassionate invece può rinforzare il sistema immunitario anche scatenando le endorfine, il neurotrasmettitore del piacere.
Sembra osservabile dunque, anche empiricamente, che i baci che si scambiavano passionalmente un tempo siano meno frequenti dei baci di sessanta o ottanta anni fa e oltre.
Vecchi film degli anni trenta, quaranta, cinquanta, pur accompagnati da grande pudicizia, si vedono i baci scambiati con grande frequenza, (le labbra si toccavano in modo che non combaciassero, i movimenti della lingua erano del tutto assenti rispetto alle scene passionali di oggi dove il bacio è completamente riprodotto per intero e con intensa realistica passione, quasi ad invogliare di ripetere tale ardore.
Perché una tale diminuzione di baci passionali?
Mi sono documentato intervistando anche qualche escort.
Le stesse escort dichiarano che sono disposte a tutti i tipi di rapporti sessuali, ma non a baciare, né donne, né uomini!
Perché, ho chiesto? Non si bacia un estraneo – rispondono tutte – le vere intimità le tengo per me stessa e il mio compagno. Non solo si protegge l’igiene, ma anche si evita di entrare in contatto con la lingua e saliva perché il bacio serio e passionale bisogna sentirlo veramente, altrimenti è disgustoso!
Non possiamo dare loro torto, ma allora che significa che quasi tutte le relazioni amorose tra fidanzati avvengono senza quella profonda intimità che autorizza a baciare, a fidarsi come se parzialmente il partner fosse solo un estraneo.
Certo non si può proteggere la bocca con un preservativo.
La medicina vede positivamente l’attività sessuale, anzi la incoraggia insieme alle dovute precauzioni sanitarie. Gli anziani in buona salute che praticano la sessualità, oltre al beneficio immediato, hanno qualche probabilità di mantenere il loro organismo più a lungo vitale.
Il bacio che è un’espressione dell’amore praticato in tutto il mondo, anche in alcune culture orientali dove il bacio è concepito semplicemente con lo sfioramento delle labbra.
Il bacio passionale rappresenta la conquista del corpo sessualizzato sia del proprio che quello dell’altro.
E’ anche un esercizio di pazienza, di temperanza che limita la corsa al rapporto sessuale, inteso come appagamento immediato finalizzato all’orgasmo.
Il bacio permette anche la sublimazione del sesso, rarefazione graduale attraverso cui passano tante sensazioni di scambio di vari sentimenti che ognuno prova per l’altro.
Il bacio appassionato alimenta inoltre le emozioni, i sogni, l’abbandono, la fiducia nel futuro.
Oggi viviamo in un mondo poco romantico, poco sublimato, più materialistico, più improntato alla visibilità del fare e il sesso è diventato spesso sinonimo di consumo.
Perché baciarsi se non per esprimere tenerezza? Si dimentica che esiste la passione, la generosità nell’offrire se stessi con fiducia.
Dove sta la passione? Dove sta la conquista del corpo dell’altro che la passione presuppone.
La cosa che vuoi o ce l’hai o non ce l’hai! Questa è la fantasia predominante in alcuni giovani!
Non è fondamentalmente la timidezza che blocca il bacio passionale, ma il timore di coinvolgersi nella relazione intima!
Sono gli organi di senso che appagano non le cellule dell’atro che in alcuni casi si dichiara di amare.
Non c’è tanto posto per il bacio passionale in questa società di consumi, se non per pochi privilegiati!
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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