Pensavo alle professioni che considero molto importanti, non solo ovviamente per l’utilità del servizio professionale in sé, ma anche per la rassicurazione che psicologicamente possono offrire.
Certo che quando abbiamo bisogno di una certa consulenza professionale sentiamo di grande importanza l’esistenza di chi sa far bene il proprio mestiere, in tutti i settori della vita sia sociale che civile.
Tanti anni fa avevo scritto un articolo che riguardava la funzione psicologica della parrucchiera, e anche naturalmente del parrucchiere e del modo di dire di una volta “andar dal barbiere”.
Quante donne e quanti uomini sentono con piacere recarsi a farsi i capelli ? unghie, ecc..
La relazione con il parrucchiere oltre a svolgere quel che viene richiesto è rassicurante, rilassante. Molte persone raccontano i propri fatti e accadimenti quotidiani e trasformano la relazione professionale in un vero rapporto. La bottega confortevole distrae dai pensieri pesanti della quotidianità e la leggerezza pervade il cliente.
Si potrebbe dire di tutti i servizi, inclusi quelli della spesa. Il negoziante diventa un amico/a, e quattro chiacchiere molta gente le fa volentieri, magari con qualche sbuffata del cliente che è dietro in fila.
Gli artigiani fidelizzati godono in genere di grande simpatia, specialmente quando vengono a casa per riparare pezzi domestici.
Tanti commenti benevoli e aggiornamenti sulle reciproche situazioni familiari correvano e corrono di bocca in bocca.
Il medico di famiglia, oggi nominato di base, sapeva morte, vita e miracoli del paziente e dei parenti ed era rassicurante per il solo fatto di venire a domicilio.
I medici in genere, come figure professionali salvifiche, riscuotono molta gratitudine per l’aiuto professionale che offrono.
Ci aggiungerei, la categoria degli psicoterapeuti che nell’esercizio della loro professione ascoltano le preoccupazioni dei loro clienti che chiamiamo provvisoriamente pazienti.
L’avvocato per definizione prende le tue difese e questo genera simpatia di per sé a meno che non annunci brutte notizie sulle prospettive della propria situazione
Vale per gli ingegneri, architetti, e tanti tecnici che salvano la vita di uno orologio, di un computer, di un televisore o elettrodomestico.
Ho lasciato tra gli ultimi la figura del commercialista.
Perché?
Perché personalmente non amo, come tanta gente, la maggior parte della burocrazia dello Stato italiano, per la verità la detesto!
Figuriamoci quando dovrei occuparmi di continuo di procedure per i pagamenti di imposte, tasse e balzelli, di convenienze e opportunità fiscali, limitando i miei desideri ai costi reali tradotti in tasse!
Debbo continuamente stare informato per mantenermi sempre dentro la legalità e valutare attentamente ogni azione formale per permettermi quel che desidero.
Potrebbe non convenirmi assolutamente comprare quel qualcosa per non sgarrare e trovarmi in difficoltà o mancare di essere conforme alle leggi in vigore.
Queste normative fiscali si trasformano continuamente e aumentano sempre a causa di mal governi.
Per fortuna esiste il commercialista che mi suggerisce ciò che è opportuno e corretto, e quando sono preoccupato lui mi fa una psicoterapia, dimostrandomi che quel che sembra un problema, in realtà non lo è, oppure è risolvibile.
Quindi al di là della conoscenza e abilità professionale, ci sono professionisti che in modo soggettivo possono calmare la nostra personale ansia in quanto la loro competenza tecnica combacia con le nostre lacune sopratutto psicologiche.
Se le procedure burocratiche mi spaventano e confondono e fanno sentire le mie lacune, il commercialista illuminando le ombre della mia incompetenza mi rimette di buon umore.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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