Il protagonista è un tipico uomo americano di Atlanta, capitale delle Georgia interpretato da Paul Walter Hauser.
La georgia è uno Stato sensibilizzato dai diritti civili (Martin Luther King).
L’uomo, un giovane in carne, piuttosto comune di aspetto, dimostra 30 anni e pare mentalmente un po’ ritardato, in alcuni tratti sembra essere un po’ autistico. Non sembra stupido, ma molto ingenuo, per certi versi infantile: in modo vistoso il ragazzo, in divisa, emula incredibilmente lo stesso corpo di polizia a cui lui appartiene come un un piccolo bambino che desidera giocare sempre ai caw boy imitandoli in comportamenti rudi dei poliziotti e tutte le loro espressioni.
Richard vive con la mamma premurosa, e iper-protettiva verso il figlio, come se conoscesse la sua fragilità psichica. Il padre non compare, ma proprio per questo forse esiste nell’immaginazione di Richard: Deve essere un padre ideale, un poliziotto che freme per fare il suo dovere che sacrificherebbe la vita per il bene del prossimo e per l’onore della Polizia di Stato (FBI).
In primo piano forse c’è per Richard l’essere un eroe nazionale.
Clint Eastwood ha sempre trattato nei suoi film la figura dell’eroe e del machista e di chi perdeva ogni onore per la sua inettitudine. Spesso Clint nei suoi Western descriveva uomini eroi che non cercano guai, che sembrano tanto puri quanti ingenui, ma quando è il momento della giustizia i revolver e il Winchester dell’eroe cantano bene e con grande onore.
Forse Richard potrebbe essere l’eroe che ci presenta questa volta, interpretato da un uomo comune, innocente, ma non stupido; entusiasta ma ossessionato dalle armi e dallo zelo.
Richard è suggestionato dalla divisa che indossa, la crede potente e lui quando la indossa si crede ingenuamente potente. Diventa sereno, pacifico, ma svolge il suo dovere con troppa convinzione e precisione.
Alcuni personaggi importanti ripresi da Richard protestano con il capo della Polizia e Richard viene più volte redarguito.
Una volta Richard esagera con un personaggio intoccabile e così il capo dell’ FBI della città lo licenzia.
Richard depresso e deluso accetta un lavoro di sorvegliante e in occasione della manifestazione dei Giochi Olimpici Il 27 luglio 1996, una bomba fatta in casa viene fatta esplodere nella piazza mentre Richard era di guardia e mentre egli perlustrando nel Centellian Park si comportava come fosse ancora un poliziotto.
Dava ordini ai poliziotti dicendo siamo colleghi infine riuscì a portare una grande massa di popolazione lontano dalla bomba prima che esplodesse, ferendo e uccidendo comunque diverse persone.
Subito la Stampa si precipita e intervista Richard considerandolo il nuovo un eroe nazionale.
Diremmo capro espiatorio, perchè non tanto tempo dopo la gloria che Richard si era modestamente conquistato viene strumentalizzata dalla polizia che lo sospetta autore della strage della bomba.
Un ottimismo forzato, forse semplicemente una focalizzazione al quotidiano, ma non senza speranza. Ed è proprio qui che Eastwood innesta la tragedia. Può un uomo del genere essere un eroe? Non potrebbe al contrario essere colpevole? Ma facciamo un passo indietro.
A questo punto sia Imedia sis l’FBI son contro Richard
Il legale Watson Bryant che conosceva bene Richard (Sam Rockwell), difenderà Richard.
Si tratta di una storia tratta da una storia vera che Clint ha modificato leggeremente per far risaltare I valoro sconfitta di una Società americana che è schiava di se stessa.
Troppo narcisismo nella Stampa e troppa ambizione nell’FBI
Da strumenti Istituzionali che lottano per la ricerca della verità diventano prigioni della libertà dei valori stessi che hanno fatto grande l’America del Nord.
Clint ancora una volta lotta per la sua America in favore della libertà e critica aspramente le enormi contraddizioni del grande Paese.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
__________________________________________
E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...