Una giovane ragazza, Chiara di 17 anni (nome inventato), di Bologna mi ha scritto per dirmi cha da circa 15 giorni si sveglia al mattino come se si trovasse in un altro pianeta.
Al risveglio riconosce casa sua nella quale, da due settimane si sente costretta a permanere, anche perché i genitori non la fanno, per prudenza, nemmeno uscire per un attimo.
Chiara scrive che è come se casa sua fosse stata portata e trasferita da esseri extra-terrestri in un altro pianeta.
Mi invia un sogno scritto, chiedendo di interpretarlo in senso psicoanalitico. Ecco il sogno:
… mi sentivo tutta sospesa e con i brividi addosso… mi sentivo stralunata con un cerchio alla testa.
Cerco i miei genitori, ma non li trovo…
I miei genitori, che in genere rimangono in questo periodo a casa, lavorano in questo grande appartamento: ero abituata a vedere mio padre che lavorava al tavolo e mia madre che dipingeva i suoi quadri… ma nel sogno non li trovavo più.
Io vedevo appesi su tutte le pareti molti quadri che erano distribuiti lungo i corridori della casa, ma anche nei tre bagni e nelle stanze da letto, ma non in cucina.
Vedevo e apprezzavo dipinti di Enst, Miró Breton, Magritte, poi c’era anche un solo Picasso e 2 Salvator Dalì , proprio nel mio bagno…
Chiara scrive di frequentare la terza liceo artistico e di essere figlia di un ingegnere edile e di una pittrice abbastanza conosciuta.
Mi scrive che le era venuto in mente che con i suoi genitori, durante l’estate, avevano fatto un viaggio lungo l’Italia e aveva visitato Loreto, la cittadina marchigiana.
Chiara aveva appreso la leggenda secondo la quale la casa della Madonna, dove nacque Maria, sarebbe stata trasferita da Nazareth al colle lauretano nel 1294, durante le guerre di religione. Gli angeli avrebbero compiuto un prodigio per salvare la sacra casa.
In realtà, storicamente un templare crociato, Luca Angeli, avrebbe trasportato in quell’anno sulla sua nave le pietre della casa per poi ricostruirle sul colle di Loreto.
Non potrei interpretare un sogno per mail, ossia non avrebbe alcun valore clinico, perché i sogni hanno un senso clinicamente solo se si ha contatto diretto con la persona che si ha in cura.
Tuttavia, confesso di essere stato colpito da questo breve racconto e mi sono sentito di fare una ipotesi sul sogno, che però ripeto non avere alcun valore clinico pratico.
Ho pensato alla situazione surreale di questo periodo, forse assai accentuata in questi ultimi giorni, forse nelle due ultime settimane.
La paralisi del Paese è certamente un accadimento eccezionale, qualcosa di surreale.
Ipotizzo che la ragazza paragoni nel sogno la realtà storica secondo la quale la casa di Loreto è stata trasportata dal crociato templare come alla stregua di una dimensione che corrisponde alla nostra realtà attuale del coronavirus. La realtà attuale è costituita dall’atmosfera di allarme del stai casa, del contagio ecc..
In altre parole, nel sogno appare a Chiara una realtà che non è facilmente riconoscibile, ma solo surreale.
Il surrealismo è la parola che dagli studi liceali di Chiara indicano come trade’union, ossia una crasi tra la sensazione di deformato, di fantastico, di accostamenti inconsueti, e le deformazioni irreali che sono presenti nei vari quadri dei vari autori citati nel suo sogno.
La cucina, esente da quadri, è libera forse per il suo bisogno orale di mangiare, cioè come espressione di bisogno di affetto, (ma la ragazza non fa associazioni nel suo scritto di cercare il cibo più del solito).
La cultura artistica della ragazza, forse pittorica, anche per via della madre pittrice, collega nel mondo interiore i quadri con il surrealismo della realtà nella quale si sveglia.
La storica realtà degli anni nel 13° secolo, costituita dalla guerra crociata contro i mussulmani, si collega con la realtà attuale che però a Chiara sembra surreale.
Il surreale rappresenta un compromesso.
In comune c’è una realtà di guerra di altro tipo, ma sempre di guerra, cioè di una atmosfera che per certi versi assomiglia alla nostra contro il virus. Ma in entrambe le situazioni c’è un piano surreale che non si sa sino a che punto sia reale.
In quale, tra i due piani di realtà, può stabilizzarsi psichicamente il vero? Il sogno esprime: in quale di questi due piani io esisto?
E’ reale che la casa di Maria si stata trasportata dagli angeli oppure che sia stata trasportata da Luca Angeli?
Gli angeli poi sono presenti nel sogno perché sembrano essere l’equivalente degli esseri extra-terrestri che portano la sua casa in un altro pianeta.
Chiara si sente sola e non ci sono i genitori, ma solo i quadri che sono il punto fermo della sua cultura liceale.
E per quanto riguarda il coronavirus che ha invaso il mondo, la domanda non conscia potrebbe essere per Chiara: è più vero e reale il mondo di tutti giorni oppure quello del brutto sogno, dell’incubo in un mondo di solitudine dove non ci sono i genitori, non c’è la scuola?
Il sogno di Chiara sembra a livello inconscio voler scongiurare l’attuale realtà del coronavirus, dove i genitori non ci sono e l’hanno lasciata sola, ma compaiono soltanto i quadri a lei familiari che rappresentano una certezza per lei, che li conosce e si riferiscono stranamente al surrealismo.
Chiara nel sogno sembra raggiungere un compromesso nel suo mondo interno.
Il deformato mondo di solitudine sembra essere rievocato dei quadri come in Dalì, Picasso e Magritte. Si tratterebbe del mondo concreto di tutti i giorni che sembra però essere modificato nella sua struttura stabile come nei quadri surreali.
Il mondo surreale, dove le abitudini sono cambiate quasi completamente, mi fa pensare alla commedia di Pirandello e precisamente al sentimento del contrario che evoca e registra le sensazioni di qualcosa che dentro noi è al di fuori di ogni controllo esercitato dalla ragione, fuori di ogni preoccupazione estetica o morale: immagine, atmosfera.
Scrive Pirandello: la razionalità a volte ci frega e ci rende ciechi. Sembra un paradosso ma non lo è, e di certo non lo era per e gli altri artisti che hanno abbracciato il surrealismo dichiarando guerra alla dittatura della ragione. Forse perché essere razionali, saggi e precisi può aiutare a vivere più a lungo ma in cambio di un’esistenza che teme di varcare le soglie del visibile.
L’arte surrealista ha il pregio di costringere lo spettatore ad andare al di là di ciò che l’occhio vede, per mostrare una realtà diversa che esiste in un universo che non può essere toccato, ineffabile come un sogno o reale come il mondo visto con gli occhi di bambino.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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