Il Festival di Yulin che in Cina si tiene ogni anno a partire da Giugno prevede che nella cerimonia migliaia di cani e gatti siano uccisi e poi macellati e infine cucinati e mangiati.
Inutile dire che a noi occidentali tale pratica appartenente a una antica tradizione cinese ci ripugna non poco.
A noi dell’antica europa tale evento suona infatti come una tradizione barbara e fuori dal tempo.
Eppure io ricordo che da bambino i vecchi contadini uccidevano tirando il collo direttamente ai polli e conigli e poi ai maiali ed io mi impressionavo moltissimo. I contadini in quelle normali occasioni mi guardavano meravigliati e mi dicevano che quelle uccisioni facevano parte della vita: bisognava infatti procurarsi cibo e mi dicevano che gli animali non si accorgevano della loro morte perché era subitanea e che gli animali non avevano coscienza come noi umani.
Eppure io sentivo fortemente grugnire questi maiali prima dell’esecuzione come se avessero coscienza della loro sorte.
Oggi i massacri di tutti gli animali edibili sono ancora perpetuati, ma ciò avviene in massa con sistemi di esecuzione automatica.
La filosofia dei contadini era semplice: si uccidono gli animali ai quali anche tu dai da mangiare ogni giorno perché, pur affezionatesi a loro, prevale sempre il principio che segie sempre il loro destino e secondo il quale essi sono alimentati e curati per vivere al solo ed unico scopo di fornire a noi carne.
Convivere con gli animali e ucciderli non stride minimamente per chi è abituato nelle campagne, e i cinesi probabilmente, convivono con molte speci di animali da tanti anni, da tanti secoli.
Cosa è cambiato in noi persone rispetto ad un tempo?
Noi in occidente siamo evoluti in sensibilità e abbiamo di gran lunga innalzato il rispetto e la salvaguardia della vita in genere.
Certo che è cresciuta in noi la paura per non dire il terrore della morte che mai vorremmo incontrare. La medicina negli anni ci ha molto rassicurato perché ha permesso un certo relativo allungamento della vita, anche se non per tutti. Infatti i tumori continuano a falcidiare vite umane anche in età giovanile, quasi più di un tempo perché si nota che nuove patologie neoplastiche maligne si diffondono più rapidamente a causa di tutti gli inquinamenti nel globo.
Comunque in generale la vita umana si è prolungata e persone che un tempo si consideravano anziane, oggi promettono di vivere una seconda vita, sia per se stessi, sia per gli altri e anche un’aumentata capacità sessuale e riproduttiva.
Pertanto, forse anche suggestionati da una certa illusione di immortalità, si è fortunatamente ingigantita la capacità d’identificazione verso gli altri, sia verso i nostri simili, indipendentemente dalle razze, dalle religioni, dai generi e orientamenti sessuali, sia verso gli animali e esseri viventi.
Tale rispetto implica appunto una continua identificazione che include n un secondo tempo saper mettersi nei panni degli altri.
Tutto ciò significa che possiamo intravvedere negli animali una sorta di anima ancora sconosciuta, ma di parte nobile riconosciuta in ogni essere vivente
Come possiamo mangiare carne di cavallo quando lo abbiamo montato per tanto tempo e lo abbiamo nutrito?
Molti degli animali da cortile si sono aggiunti come il consiglio e le galline e sono diventati animali anch’essi domestici dei quali non ci cibiamo quasi più.
Verrà il giorno in cui l’uccisione di un animale sarà punita come quella di un uomo – aveva preannunciato Leonardo da Vinci all’inizio del 500, e così è finalmente accaduto anche nella nostra era.
Penso che accadrà anche che a ogni essere vivente, quindi penso alle piante, di ottenere un rispetto della loro vita.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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