Bisogna premettere quale sia il fine quando si sceglie oggi la psicoanalisi come metodo di psicoterapia.
Tutte le psicoterapia, se ben condotte dallo specialista che deve essere veramente preparato professionalmente, vantano risultati positivi nella cura, almeno in tempi brevi e entro un primo periodo di tempo.
Ciò accade in genere per alcuni motivi: la motivazione che spinge a cercare uno psicoterapeuta indica un bisogno urgente di angoscia e in alcuni pazienti una propensione più o meno forte a migliorare se stessi per quel che riguarda il tono dell’umore. L’entusiasmo o la fiducia in qualunque psicoterapia intrapresa implica di per sé, quasi sempre un miglioramento già nelle prime sedute. La sensazione e la motivazione che mira a non essere più soli di fronte alla gestione di alcuni sintomi e difficoltà nella propria vita tende a funzionare come aiuto propiziatorio favorisce qualunque tipo e metodo di psicoterapia.
In altre parole l’inizio di qualunque intervento psicologico ha un minimo o massimo effetto suggestivo che potrebbe far ben sperare.
Inoltre bisogna considerare che l’empatia ha una funzione importante nella relazione duale.
Uno psicoterapeuta che sa trasmettere empatia, che sprizza simpatia, che sa sdrammatizzare i racconti del paziente che sono vissuti come angoscianti promette implicitamente di riuscire ad aiutare e risolvere ogni problema psichico: il tono dell’umore all’inizio quindi sale nel paziente in modo vertiginoso.
È solo in secondo tempo della cura che si può vedere la sua vera efficacia in virtù dell’intervento messo in atto sul paziente, presupponendo anche che il paziente ha un autentico desiderio di cambiare profondamente nel raggiunge una identità più forte e di conquistare la propria autonomia.
Succede che alcuni pazienti dopo il primo o secondo colloquio di consultazione mi chiedono quanto prevede che durerà la mia psicoterapia? Non c’è una risposta precisa a questa domanda.
Perché?
I risultati dipendono dalla severità e dalla tipologia che riguardano le difficoltà psichiche del paziente, nonché dalla motivazione, dal desiderio e fiducia nella cura che adotta uno specifico metodo.
Inoltre i tempi si accorciano molto spesso quando il fine del paziente appare fortemente orientato solo alla riduzione magica dei sintomi che compromettono la qualità della vita di quel paziente tramite la suggestione.
Inoltre occorre decidere se la seduta si svolgerà una sola volta settimanale (once a week) o anche due volte alla settimana. Nel secondo caso si procede molto più velocemente verso il risultato e quindi miglioramento complessiva e con un senso di continuità che permette di far emergere certe psicodinamiche e permettere la loro metabolizzazione.
Per quanto riguarda la psicoterapia psicoanalitica molto importante risulta la capacità del paziente di saper ascoltare il proprio mondo interiore, di avere quella sensibilità introspettiva, cioè di saper collegare certi eventi psichici con altri eventi storici presenti nella propria vita.
Le psicoterapie troppo brevi e suggestive fatte di protocolli portano implicitamente con sé il fatto che di frequente, con il passare del tempo dopo la fin della psicoterapia, certi sintomi si ripresentano a volte più acuti di prima.
In genere conviene, se ci sono le condizione adatte e naturalmente considerando anche le spese economiche in caso considerando gli interventi di psicoterapia privata e impiego di tempo, appare conveniente poter lavorare senza fretta al fine di ottenere risultati immediati per evidenziare un miglioramento che non essere risolutive e costante. Non si tratta solo del miglioramento dei sintomi, ma anche della propria struttura psichica in modo da verificare un rafforzamento della propria condizione del Self, della propria intelligenza emotiva e introspettiva.
La psicoterapia psicoanalitica tende ad essere il più breve possibile, ma può durare un tempo maggiore rispetto alle aspettative di alcuni pazienti. Inoltre, spesso lo stesso paziente si accorge mentre sta lavorando di beneficiarne a tal punto da desiderare di procedere per più tempo in accordo con lo psicoanalista.
Un altro punto consiste nel fatto che alcuni pazienti temono la dipendenza dalla situazione analitica preoccupa e anche i loro familiari.
In realtà, non si tratta di dipendenza reale a causa dell’analisi, ma affetti che si mobilita verso uno sviluppo proficuo della relazione paziente/analista, proprio quella che può contribuire positivamente a riconoscere certe dinamiche e comportamenti che seppur si ripetono in modo differente, si evidenziano all’interno del setting psicoanalitico.
La psicoanalisi è una terapia efficace che ben condotta è decisamente efficace e risolutiva perché permette di metabolizzare conflitti interiori profondi delle quali non si è coscienti.
Il fine è il rafforzamento della sicurezza e fiducia di base e quindi di una autentica profonda autonomia e non solo di una buona indipendenza nel mondo sociale.
Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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