In tutte le guerre piccole o grandi, sanguinose o meno, nonché in tutti disastri causati dagli incidenti commerciali, da quelli provocati alla natura, tornado, terremoti, smottamenti, mentre i bollettini dei disastri annoverano il numero dei morti rimasti sul campo, cercando di essere precisi nei numeri in continuo progresso per dare trasmettendo la notizia l’idea che il disastro si è manifestato in grandi o in piccole proporzioni, sebbene i disastri materiali siano spesso comunque indescrivibili. Si annoverano il numero dei dispersi che in genere corrispondono a gente già morta.
Ma i feriti non si contano e sembra quasi che non contino.
I feriti in questi contesti catastrofici sono tanti e molto sofferenti.
Famiglie intere sono disastrate, hanno perso mariti, figli mogli cani gatti ecc.
Hanno perduto la casa intera e tutti loro oggetti personali. Molti feriti non potranno più lavorare, e molti feriti moriranno a breve.
Per molta gente non ci sarò un posto dove andare, dove mangiare dove bere acqua perché i soccorsi possono arrivare tardi e non essere sufficienti.
Di questi scenari si parla poco o niente perchè le morti accertate contano più di tutto.
Noi tutti siamo portati a dimenticarci della gente ferita che soffre che muore a stento e che ha una vita completamente rovinata anche con il tempo possono ricevere piccoli aiuti economici che non risolvono per niente la condizione precaria nella quale questa gente si trova con inconvenienti che nemmeno possiamo immaginare.
Inoltre la delinquenza si fa viva in queste circostante e c’è chi vende una bottiglia di acqua per tutto quello che è rimasto in una famiglia.
Compaiono in queste circostanze anche i cosi detti sciacalli che ripuliscono delle miserie rimaste ad alcuni.
In tutto il globo ormai a causa anche della antropocene la terra subirà, speriamo il più tardi possibile, diverse catastrofi. Nubifragi sempre più frequenti durante l’anno. Innalzamento delle acque sempre più calde in territori sempre troppo bassi con conseguente inglobamento. Come tutti sappiamo Venezia è a rischio e tante isole dell’Indonesia nonché molte città europee. I terremoti costituiscono un fenomeno latente, ma che non possiamo cancellare.
Il mondo deve unirsi al di là di ogni geopolitica e fare della solidarietà l’unico vessillo. S tratta poi di unire gradatamente tutti i popoli per combattere i fenomeni laddove possibile quelli che ci tolgono la sopravvivenza.
Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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