Freud riteneva che l’unico efficace fattore terapeutico che si era evidenziato durante il trattamento psicoterapeutico della psicoanalisi fosse costituito dal transfert o traslazione.
Tutto ciò che il paziente disteso sul divano, poteva raccontare su di sé attraverso i suoi retropensieri e le sue spontanee e libere associazioni riguardavano anche difficoltà evolutive della sua vita passata nonché disagi attuali. Prima o poi il mondo interno conscio ed inconscio sarebbe stato espresso. Questa esplicazione poteva includere solo per alcuni pazienti uno sforzo psichico, un dover vincere certe resistenze dovute ad un Sè assai coriaceo e rigido nel raccontare il proprio intimo mondo interno. Ma il tempo e la fiducia nell’analista, la sua empatia, la sua profonda, sintonica identificazione con il mondo interiore del paziente, la sua comprensione priva di alcun giudizio, la sua appassionata motivazione nel guarire il paziente, grazie anche alla sua stessa competenza, convincono il paziente ad aprirsi a chi generosamente si occupa di lui.
Il paziente si racconta anche senza saper dove i suoi racconti saranno colti, ascoltando i propri sentimenti ed emozioni, a volte persino meravigliandosi di ciò che scopre di sé.
Egli però non può raccontare ciò che non conosce di sé perché è del tutto inconscio rimosso o addirittura si tratta d’inconscio non ancora rimosso, chiamato implicito, perché riguarda relazioni primarie tanto che restano dissociate non parte dell’Ego non essendo nemmeno ricordate.
La meravigliosa avventura del percorso psicoanalitico raggiunge un livello apicale quando il paziente si accorge di aver trasferito sulla figura dell’analista alcuni dei suoi interlocutori inconsci tramite profondi affetti spostati sulla sua figura. Egli rivive tramite l’analista figure importanti, primarie e significative verso le quali i sentimenti sono positivi, ma anche certi affetti sono ambivalenti o addirittura fortemente negativi.
Tutto ciò permette al paziente e analista di rielaborare il passato in una versione più accettabile e sana e permettere una guarigione più definitiva rispetto al disagio iniziale.
Le sedute analitiche prevedono l’incontro fisico, il conoscersi con lo sguardo, con il sorriso o altre espressioni spontanee, l’osservazione dell’ambiente in cui si svolgono le sedute che rimane solitamente lo stesso in tutto il suo arredamento, un’atmosfera che può narrare molto della personalità del analista. Freud conduceva le sue sedute con il suo cane che zitto e dormiente non protestava, né si sentiva mai.
Ora il corpo del paziente l’ambiente nel quale si svolge l’analisi e lo stesso psicoanalista real life sono escluse da una trattamento on line sebbene la video conferenza spesso può essere attivata. Tuttavia il trattamento psicoanalitico classico prevede l’uso del sofà allo scopo, non soltanto di porre il paziente in uno stato di rilassamento per lasciare che le fantasie e pensieri siano libere e affluiscano fuori dallo sguardo dell’altro. In fatti lo sguardo dell’analista potrebbero condizionare tale libertà richiesta. Il fine della coppia è quello di permettere di accedere ad un mondo privo di regole razionali, senza la tradizionale sintassi e grammatica, imposta dalla coscienza.
Pertanto il trattamento psicoanalitico non necessita di guardarsi negli occhi lungo l’intera seduta. La video conferenza non sarebbe quindi necessaria se non per i primi colloqui di consultazione che hanno il fine di una conoscenza e per pianificare l’idea e l’opportunità di intraprendere un percorso analitico vero e proprio
Pertanto si può dire che le relazioni terapeutiche on line con video conferenze (skype, zoom , ecc) più che trattamenti psicoanalitici siano psicoterapie condotte con un ottica psicodinamica.
Tutto ciò non significa che questo metodo on line non sia utile e ormai indispensabile. Le ragioni sono intuibilmente democratiche.
Dopo il l’epidemie del Covid, periodo durante il quale le visite erano di persona o (in presenza) erano assai limitate cosicché l’attività on line si è enormemente diffusa in tutto il territorio e non solo in Italia. In un secondo tempo la modalità on line si è applicata anche nel mondo del lavoro ed diventata parte di una comunicazione che ha permesso contatti multipli in un mondo sempre più agitato e frettoloso.
Cosa si consiglia quando le persone vivono in altre città e per tanti impegni non possono raggiungere lo psicoanalista scelto per il trattamento della cura ?
Di conoscersi di persona possibilmente per una o due volte, oppure se proprio è assai difficoltoso di iniziare una video chiamata per i primi tempi.
Se le condizioni del paziente rigettano l’idea di non vedersi perché prevale la sensazione di perdere il controllo visivo e psicologico del terapeuta, di continuare la psicoterapia con il video.
Se invece i candidati al trattamento ad orientamento psicoanalitico e psicodinamico sono disposti a rinunciare di base, al controllo visivo
sono invitati a distendersi su un sofà e di rilassarsi. Una volta posizionati in un luogo dove non c’è rumore o disturbi vari di indossare una cuffia e dialogare tramite whatsapp .
Normalmente, io lavoro in sedute svolte in presenza se questo è ovviamente possibile. Nel caso in cui i pazienti siano realmente impossibilitati di venire di persona per ragioni di salute o di importante impegni di lavoro permetto che le sedute si svolgano anche per telefono.
La psicoterapia psicoanalitica on line presenta i vantaggi pratici che ormai sono noti. Da una città all’altra e addirittura dall’estero è possibile oggi mantenere un setting terapeutico e aggiustare il time zone alle necessità delle sedute. Seppur la presenza fisica è fonte di tante comunicazioni corporee, mimiche espressive, comportamenti particolari, bisogna riconoscere che in una società consumistica come la nostra il minimi che possiamo accettare è la psicoterapia on line piuttosto che ninte anche se conyinuo a aconfermare che quando è possibile sarebbe nmeglio nella stessa cittaà ad
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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