Il bisogno si manifesta psicologicamente dal senso di mancanza e può essere connesso con carenze biologiche e fisiologiche: dall’affetto al sonno, alla fame, i tanti bisogni reclamano altrettanti appagamenti e che avvengano il più presto possibile. Si può descrivere il bisogno seguendo il concetto di pulsione che Freud intendeva come impulso irrazionale più o meno prepotente.
Il bisogno non mira a una soluzione, a una replica da parte del mondo reale, non è parte di un discorso dinamico, ma solo cerca soddisfazione somato-psichica immediata.
Essendo irrazionale, la ricerca di appagamento al bisogno non conosce né grammatica, né sintassi e non segue alcun processo logico.
Si potrebbe conoscere il suo modo di esprimersi attraverso ciò che ricordiamo e conosciamo nei nostri sogni, cioè attraverso quello che Freud chiamava processo primario in contrapposizione a quello secondario, logico e razionale.
I nostri sogni rivelano concretamente e in modo apparentemente elementare ciò di cui soffriamo in quel momento e di cui anche godiamo.
Per esempio nei sogni molti bisogni vengono manifestati attraverso personaggi che di per sé riassumono e rappresentano al tempo stesso diverse mancanze e criticità della nostra vita psichica. I bisogni primari, sotto forma di impulsi ed emozioni, si travestono in situazioni e persone, animali e anche oggetti che metaforicamente possono raccontare ciò di cui avremmo bisogno. I sogni di solito esprimono bisogno di affetto anche se lo scompenso riguarda questioni materiali.
Il desiderio richiama un concetto più evoluto del bisogno, seppur è chiaramente imparentato con questo: il desiderio implica una maggior partecipazione della coscienza e conoscenza del reale e della logica deduttiva. In sostanza io desidero con più consapevolezza e convinzione quel che posso ottenere realmente. Si desidera maggiormente infatti quando si è più maturi perché si conosce meglio se stessi, quando la conoscenza di noi stessi può essere più profonda e meno superficiale.
Per esempio, per quanto riguarda l’amore verso un partner o anche verso amici, il desiderio si manifesta alla luce della coscienza di come tali persone sono realmente e per ridurre la probabilità che ci deludano.
L’innamoramento in forza di un bisogno è un atto della nostra vita emotiva che, se troppo dominata dal bisogno urgente, può farci illudere di non aver il controllo delle nostre emozioni, cosicché molte volte ci accorgiamo di esserci coinvolti in questo amore in forza delle nostre grandi idealizzazioni.
Naturalmente in seguito se siamo delusi, comprendiamo quanto avevamo idealizzato il partner e quali fantasie tortuose abbiamo messo in piedi per veicolare le nostre emozioni guidate al fine di ottenere rapide gratificazioni. Avevamo bisogno di non essere più soli di sperimentare una situazione di coppia felice, di essere liberi, complici nelle idee, di appagare il bisogno di contatto fisico e sessuale, ecc..
L’idealizzazione è un meccanismo di difesa che da un lato permette l’evoluzione di noi stessi quando siamo infanti, grazie a modelli di identificazione attraenti, dall’altro ci consente di coprire con un velo puro e binco di Maja ciò che ci fa paura e non ci piace, come suggerisce il filosofo Schopenhauer.
Laddove c’è amore non si sente più il bisogno perché non c’è più insoddisfazione: l’amore stesso lo ha saturato, cosicché si spegne la ricerca, perché tacciono le emozioni di conquista.
Ma a lungo andare se non ci sono novità, se nella coppia predomina la quiete, la familiarità e la quotidianità, ecco che allora può emergere il disincanto e la disillusione di quell’immagine che era tanto idealizzata.
Perché l’amore si degrada?
Se ad un certo punto nella coppia qualcuno ricerca qualcosa di nuovo, il non conosciuto, significa che il rapporto è saturato e il bisogno senza desiderio conduce ad una situazione statica e mortifera e ciò che è idealizzato decade ai nostri occhi.
Se non c’è più bisogno, l’amore si sforza di garantire tenerezza, protezione, ma non prevede emozioni che preludono all’avventura. Non c’è passione, e nemmeno tensione perché non c’è il senso del rischio che alimentano la passione stessa.
Se invece nelle coppia non predomina il bisogno urgente ma il desiderio, possiamo sentire in noi stessi gli anticorpi adatti per gestire l’antigene, cioè la molecola pericolosa che è la noia, il vuoto, la solitudine.
L’amore derivante dal bisogno è un frutto che svanisce in fretta se per molto tempo rimane uguale a se stesso, ma invece un amore cresciuto con il desiderio reciproco, quando questo pervade in alcune delle importanti sfere della personalità dei partner, allora sentiamo diversamente che è possibile investire con passione un partner del quale abbiamo profondamente conosciuto l’anima.
Percepiamo che la situazione contiene in sé qualcosa di veramente solido perché il rispecchiamento reciproco del proprio mondo interno fa sperare di poter cambiare insieme verso una ricerca di evoluzione comune.
Il bisogno non sa cosa sta cercando: esso è pulsione emotiva senza meta, si tratta di un agire senza base.
Il bisogno rischia di ripetersi in modo stereotipato in una sorta di coazione a ripetere e senza base tende a confermare se stesso ed è sempre in perdita.
Il desiderio che è connesso con il mondo reale invece presuppone una maggior coscienza del proprio Self, e tende all’omeostasi psichica e a migliorare il senso di Se’ insieme al partner.
Ma il desiderio rincorre il bisogno come il bisogno rincorre il desiderio.
Come si è detto il bisogno si muove in nome di nessuna regola. Facilmente irrompe nel discorso amoroso in modo seducente e imprevedibile perché è anarchico ed eccentrico e così può sconvolgere l’ordine e per questo può essere affascinante.
La coppia che ha faticosamente accumulato serenità, in base ai propri desideri, elementi reciproci che portano alla stabilità del futuro, è turbata dalle scorribande del bisogno, ma anche affascinata.
Il bisogno compie continui assalti alla carovana dell’amore che è sancito dal desiderio e dall’equilibrio verso prospettive future.
Per il bisogno l’amore o è un furto disgraziato o è un dono fortunato.
Questa divina follia dell’amore istigato dal bisogno può eliminare ogni noia, senso di vuoto, ogni appiattimento del rapporto amoroso se il rapporto è sostenuto da un desiderio che ha fondato una sua solidità.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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