Cronobiologia: sonno dei gufi e delle allodole

Cronobiologia: sonno dei gufi e delle allodole

Molte persone sono a conoscenza di cosa significa jet-lag. 

Si tratta della discrepanza tra il tempo secondo il quale il nostro organismo si è fisiologicamente stabilizzato nel Paese dove normalmente  vive, trovando una propria omeostasi, cioè un equilibrio stabile nella vita quotidiana.

Egli segue i bioritmi come sonno-veglia, abitudini alimentari, sforzo di attenzione, ore di studio-lavoro, uso del computer, ecc ma tale  equilibrio viene interrotto quando ci si trasferisce, anche per diletto, in un altro Paese dove ci si deve adattare ad altri orari rispetto a quelli del  proprio Paese dal quale si proviene.

Ciò accade perché attraversando per esempio in aereo verso occidente le time zones cioè le aree territoriali che esistono tra un Continente e un altro, portano a un contesto fuori dal proprio tempo abituale.

Tale discrepanza è dovuta ai fusi che si attraversano e separano i territori nel globo.

La nostra società implica un’organizzazione del tempo piuttosto rigida che confligge con i nostri ritmi biologici.

Una certa imposizione di svegliarsi e di dormire è però comunque necessaria perché altrimenti produrremmo una certa anarchia del sonno/veglia nel ritmo circadiano, andando anche contro i bisogni innati di soggetti che appartengono a cronotipi particolari!

Ciò perché non porre a freno la tendenza spontanea per esempio nel dormire troppo presto e al suo contrario, non gioverebbe al nostro organismo.

Cambiare velocemente la nostra attuale localizzazione in un Paese viaggiando molto in aereo (oppure pensando ai turnisti) vediamo che si é costretti  a modificare la propria stabilità e trovarne un’altra al fine di adattarsi ai nuovi ritmi che appartengono dal Continente nel quale ci siamo trasferiti:  tutto ciò è stress.

La melatonina è un alimento secreto dalla ghiandola pineale o epifisi e che induce alla regolarità del ritmo biologico perché, in modo naturale regolarizza tutti gli ormoni del nostro organismo.

Nei lunghi viaggi in aereo e in altre molte circostanze all’omeostasi dell’organismo fa comunque bene.

Dopo una certa età poi la melatonina potrebbe prodursi con maggior fatica.

Ciò nonostante non penso che, se anche l’adattamento a nuovi orari risulta più veloce grazie all’uso della melatonina, l’organismo, a lungo andare sia in grado di cancellare lo stress del continuo cambiamento dei propri ritmi biologici.

Tra Italia e Australia ci sono 12 ore di differenza, tra Italia e California 9 ore ecc

Anche tra Italia e Regno Unito c’è 1 sola ora di differenza, ma anche quell’ora per un organismo molto adattato con rigore al proprio orario locale quella differenza può essere avvertita come un piccolo stress.

La cronobiologia è comunque una disciplina particolarmente complessa, a cui è difficile dare una definizione assoluta e precisa.

Per esempio, quando ero studente all’Università preferivo studiare la sera tardi.

Mi sembrava che il silenzio della notte mi conciliasse la concentrazione e l’apprendimento.

Sono sempre stato un gufo sin da quando ero bambino.

Al contrario, la maggior parte degli studenti preferisce alzarsi presto al mattino per studiare meglio e questi studenti  potrebbero scherzosamente essere appellati come allodole.

Si potrebbe ipotizzare e costatare in termini fisiologici che coloro che tendono a dormire tardi e si svegliano anche tardi, poiché i vari cicli del sonno, (la cui durata è di circa un’ora e trenta), mantengano ritmi che si avvicinino e si concentrino verso il mattino e meno durante la notte.

Il sonno parossistico denominato REM (rapid eye movements), è assai importante per il ristoro della mente e del corpo tanto che, se si saltasse del tutto, provocherebbe serie malattie all’organismo.

Succede però che chi si sveglia presto per necessità, rischia di saltare o interrompere una fase Rem del suo sonno che per il soggetto è fisiologicamente importante: il soggetto fa grande fatica ed è costretto ad immettersi nella vita sociale rimanendo un po’ afasico per tutto il giorno.

Nel mio caso mi pongo una domanda: andavo e anche ancor vado a dormire sul tardi perché mi piace leggere, gustare la sera, andare al cinema, teatro, intrattenermi con gli amici, ecc, oppure vado a dormir tardi per antica abitudine, o per costituzione biologica, o per imitazione del parente con cui abitavo?

Nel primo caso sarebbe un mio desiderio che mi concedo perché non debbo svegliarmi prestissimo al mattino, nel secondo perché non riesco a dormire per abitudine e quindi occupo il tempo leggendo, ecc, ecc ?

A quale cronotipo appartengo?

Qual’è il mio ritmo biologico nelle 24 ore?

Interessante legger il libro di Till Roenneberg, uno scienziato, studioso di cronotipo nel libro: Che ora fai ? Ed. Dedalo.

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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