In media il fabbisogno giornaliero di un adulto s’aggira su sette-otto ore di riposo all’interno delle 24 ore, mentre ai bambini ne servono almeno dieci. Il 30% degli adulti e il 66% degli adolescenti lamentano d’essere in credito di sonno. Le cause sono spesso riferite al lavoro che costringe ad alzarsi troppo presto e alla scuola. I giovani più grandi, gioiosamente, stanno fuori la sera per evadere dalla realtà quotidiana vivendo ancora in casa della famiglia di origine.
Da un punto di vista psicofisiologico, dormire male può a lungo termine penalizzare la salute poiché il riposo non completo sia a livello neuromuscolare, sia metabolico non ci permette di disintossicarci dalle varie tossine accumulate durante vari giorni di stress ossidativo.
L’ossidazione corrisponde a una riduzione di elettroni: tale riduzione può avvenire perché l’ossigeno brucia di per sé energia sotto forma di calore o elettricità.
Le cellule del nostro organismo, allora essendo continuamente sottoposte a un processo di ossidazione, seppur lentamente, portano l’organismo verso l’invecchiamento.
Se dormiamo male, alcuni sintomi che sono presenti anticipano una certa sofferenza dell’organismo, per esempio si accusa mal di stomaco, dolori muscolari alla schiena e spalle, alle gambe, tachicardie, fotofobie.
Le conseguenze principali riguardano scarsa concentrazione, riflessi rallentati, mal di testa, sonnolenza durante il giorno, causando inconvenienti di vario tipo o anche gravi conseguenze a secondo del lavoro che si svolge e delle varie responsabilità che si assumono.
Gli incidenti automobilistici non sono causati soltanto dall’eccesso della assunzione dell’alcol o droghe che sono quasi sempre controllate dalla polizia stradale attraverso l’etilometro, ma anche dalla sonnolenza, la mancanza di concentrazione e lentezza nei riflessi causano incidenti drammatici.
Dormire poco o male può provocare inizialmente produzione di neuro-ormoni e delle catecolamine, come vortioxetina, istamina, acetilcolina, dopamina, adrenalina e noradrenalina, ma anche di cortisolo, e inoltre aumenta il bisogno di assumere zuccheri per sostenersi fisicamente e di conseguenza, sia lo stress, sia lo zucchero possono innescare a persone predisposte il diabete, quindi l’aumento di adipe nel corpo, pressione alta, malattie cardiache e rischio di stroke.
Gli squilibri ormonali diventano la regola insieme alle oscillazioni dello stato umorale (up-down)
Il sonno invece aiuta a ripulire una certa quantità di scorie quali l’adenosina, una molecola, e altri prodotti di scarto che, oltre le catocolamine, si accumulano all’interno del nostro cervello.
Il sistema linfatico, lavora per un’opera di restauro, usando il liquido cerebro-spinale.
La stuttura del sonno si compone normalmente di quattro stadi, l’addormentamento che è costituito da fantasie statiche, il sonno leggero, il sonno abbastanza profondo e l’ultimo, il sonno molto profondo.
Il poligrafo elettronico, scandisce nel tempo queste fasi, ciascuna delle quali si completa con la fase REM o sonno parossistico per la durata circa di un’ora e mezza ogni stadio. Le caratteristiche di tale qualità del sonno REM assomigliano un quadro fisiologico che assomiglia alla situazione di veglia, se non fosse che il tono muscolare del dormente è abbassato sino a quasi l’azzeramento. I sogni, cioè tutti i pensieri che attraversano la nostra mente per tutta la notte, senza grammatica e sintassi, tanto strambi quanto simbolici, allusivi, indicativi dello stato d’animo, utili allo psicoanalista, per comprendere la situazione nella quale il processo analitico sta approdando, appaiono lucidissimi.
Queste fasi costituite dai quatto cicli (che durano un’ora e mezza), sommati ai semi-risvegli che intervallano le fasi stesse, cioè le sei ore, portano alle sette/otto ore di sonno che costituiscono la normalità. Ci sono persone che eccezionalmente vivono bene con poche ore di sonno , circa quattro e altre che hanno bisogno di nove o dieci ore per stare bene durante il giorno.
Se si è costretti a rinunciare a qualche ora di sonno, perché si deve prendere un aereo o altro, converrebbe concludere una o più fasi del sonno: per esempio le prime due, costituita da un’ora e trenta più un’ora e trenta, piuttosto che disconnettere il sonno fuori dai cicli stessi e magari, interromperlo iniziando una terzo ciclo a metà.
Assumere dosi di melatonina sintetica, almeno cinque mg per notte, aggiungendola a quella che produciamo di notte fisiologicamente, può aiutare a ricomporre i ritmi normali dei cicli di sonno quando sono disordinati.
Il rilassamento ottenuto con tecniche specifiche, e l’educazione al sonno, (alzarsi presto e andare a letto tardi) costringe gradatamente a trovar il punto giusto di sonno per il vero fabbisogno di ore oniriche. Il medico specialista può aiutare l’educazione a dormire con provvisorie cure farmacologiche. Non tratterò il russamento che potrebbe causare apnee non solo fastidiose, perché risvegliano il russatore e chi sta vicino, ma anche pericolose per il proprio sistema cardiovascolare.
L’ansia inoltre che è molto diffusa in alcune persone, può essere la vera causa dell’insonnia e andrebbe quindi curata. E’ meglio evitare di accantonare o fuggire tale aspetto di sé.
La psicoterapia potrebbe essere assai utile per risolvere anche le dissonnie!
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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Alle volte, trovo difficile andare a dormire presto, perchè nella serata spesso ricca di confronti ed attività interessanti culturalmente e rilassanti: penso ad anteprime cinematografiche, paragoni tra ristoranti etnici o solamente una conversazione piuttosto lunga ma molto piacevole tra amiche e/o conoscenti, mi rigenero in modo significativo rispetto agli impegni della giornata trascorsa.
In realtà, per me, questa socialità è molto arricchente e mi offre spunti nuovi per me stessa: alle volte, favorendo più sogni: probabilmente ho bisogno di meno ore di riposo, poichè, da quanto ho letto in un precedente post, le ore del mattino non servrebbero per recuperare?
Raffaella
Il sonno non si recupera nel senso che molto intendono: cioè non c’é un numero di ore che si sono perse e poi queste stesse si dovrebbero recuperare per pareggiare i conti.
Quando noi dormiamo poco o meno del necessario, per esempio saltiamo una notte perché siamo in un turno, pensiamo a un medico di guardia in Clinica quando le notte è densa di richieste urgenti, al mattino il dottore é stanchissimo e deprivato di sonno. Quando il medico si mette a dormire, non avrà bisogno di dormire otto ore, più altre otto ore del giorno precedente. La qualità di sonno sarà diversa, cioè sarà differente, più intensa e profonda. Le fasi REM potrebbero aumentare durante il dormire. Il sonno profondo (fase quattro del ciclo) potrebbe perdurare più a lungo … La qualità del nostro dormire differisce da notte a notte …. robertopani.com
Veramente interessante