Mi riferisco al comportamento di chi in particolare durante la prossima fase, potrebbe essere distratto rispetto al seguire con scrupolo le normative di igiene previste.
Si tratta di non essere distratti e, come è noto, di mantenere la distanza sociale prevista in almeno un metro di separazione dall’altro e altri, o comunque la distanza maggiore possibile.
Inoltre si tratta di indossare la mascherina, ben consapevoli del tipo che si sta usando, in quante ore è prevista la scadenza, quando indossare i guanti, cosa toccare e come comportarsi con i guanti, in quali occasioni lavarsi le mani, ecc..
Ricordarsi che se si usa una mascherina chirurgica si proteggono da virus gli altri, ma non se stessi e invece per esempio, indossando le mascherine di tipo p2 e p3, si protegge dal virus anche se stessi, limitatamente alla scadenza prevista dal tipo di mascherina.
Alcune mascherine si possono lavare per un certo numero di volte, altre si debbono gettare in recipienti adatti.
Attenzione a lavare certe superfici di uso comune con una certa frequenza e arieggiare gli ambienti.
Le previsioni di certi studi che le Autorità hanno svolto, nel caso si fosse aperto le porta di casa prima del 4 Maggio, avrebbero offerto un quadro disastroso di contagi, di ammalamenti e di morti.
In altre parole, gli effetti avrebbero annullato gli enormi sacrifici fatti importanti nella curva ottenuti sino ad oggi. La curva dei contagiati e malati si è fermata e tende a decrescere, anche se i numeri non sono ridotti di un gran che.
Allora mi domando: secondo i calcoli ministeriali si prevedeva un disastro se l’uscita di casa fosse stata prematura. Al tempo stesso le prescrizioni di natura preventiva delle Autorità riguardano quanto ho scritto sopra.
Perché la comunità in massa si dovrebbe contagiare tanto e ammalare di conseguenza?
La risposta è data dal fatto che la gente o può essere frequentemente distratta nell’osservare le normative igieniche oppure inconsciamente desidera trasgredire le regole.
Ho pensato che la distrazione può avvenire quando si esce di casa, con un senso di libertà, dopo una reclusione durata almeno due mesi, anche perché la gente potrebbe sperimentare un bisogno, seppure inconscio, di contatto.
Alcune persone potrebbero avvicinarsi agli altri senza mascherina, toccarli senza guanti o non lavare i guanti mentre si indossano o non gettarli, e poi toccarsi la bocca o gli occhi, dare la mano o toccare oggetti toccati da chi non indossa i guanti, ecc..
Il virus quindi potrebbe essere veicolato continuamente senza che nessuno se ne accorga.
Ci sono poi persone che trasgrediscono le regole igieniche per un meccanismo inconscio, forse essendo reattivi da tanto rigore che circola nell’atmosfera sociale.
Effettivamente, il Governo si comporta con un certo autoritarismo che può disturbare il desiderio democratico di libertà.
Quando le espressioni rivolte alla gente via TV, sulle possibili azioni corrette del comportamento sociale della comunità, sono: “noi concediamo…” molte persone si sono sentite frustrate a dir poco.
Uno Stato non dittatoriale, ma democratico non dovrebbe esprimersi in tal modo.
In teoria dovrebbero giungere comunicazioni sotto forma di consigli igienici ragguardevoli da parte degli scienziati ai quali le persone adulte dovrebbero rispondere a favore del proprio cosciente interesse e nell’interesse della Comunità.
Ma il modo di rivolgersi ai cittadini con un tono di obbligo sancito da severe multe poliziesche, non può essere gradito a tutti.
Alcune persone amano inconsciamente essere trattate da infanti non cresciuti, perché si sono abituate alla passività e a immaginare un grande capo al quale obbedire.
Altre persone, pur comprendendo che il fine di usare un atteggiamento di Ordinanza da Paese dittatoriale è e sarà temporaneo e finalizzato provvisoriamente alla salute di tutti, si inquietano ugualmente.
La trasgressione inconscia pertanto potrebbe essere un effetto e non soltanto conseguenza di una distrazione.
Ovviamente spero che prevalga in questa fase, e sempre, il comportamento del buon senso che suggerisce di prestare il massimo dell’attenzione alle regole igieniche.
Non ne possiamo più del virus, con il quale però dovremo convivere per un po’ di tempo, pertanto cerchiamo di aiutare ad accelerare i tempi del suo dissolvimento con una scrupolosa igiene.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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