Si tratta di una personalità emotiva che tende a essere esibizionista, ad attirare l’attenzione su di Sè, è piuttosto permaloso, influenzabile dai pareri degli altri, intollerante a qualunque tipo di frustrazione e può apparire superficiale seppur non lo è.
La superficialità risulta una difesa per non assumersi le responsabilità di mantenere in mano le redini della propria vita.
La personalità istrionica è continuamente delusa e disillusa dalle sue aspettative verso gli altri.
Ma vorrei riferirmi a una particolare tendenza dell’istrionico che si manifesta nella tipica conversazione parlata e che può aiutare a riconoscerne il carattere.
Molto spesso si trovano persone adulte che parlano in modo strano.
Qualcuno si mangia le parole, altri emettono frettolose dislalie, (disturbi di pronuncia) frequenti balbettii e anche frammezzano le frasi, magari parlando a bassa voce.
Insomma non si capisce bene quel che certe persone stanno dicendo, e pur richiedendo di ripetere, queste persone non riescono a scandire il loro discorso: cosa hai detto non capisco? – ma la situazione dell’altro peggiora.
Si tratta di giovani adulti, ma anche non più giovanissimi.
Queste conversazioni fanno innervosire chi vorrebbe dialogare senza tante interferenze perché non si capisce quel che l’interlocutore sta dicendo.
Cosa significa, perché accade?
Gli individui che hanno tali difficoltà nell’esprimersi sono socialmente ben inseriti, la loro vita risulta normale.
Potendo studiare la loro situazione, risulta che certe particolari dislessie sono residui del passato: riguardano situazioni di quando erano bambini che sono ancora in primo piano nell’epoca adulta.
Spesso di tratta di dipendenze patologiche da un genitore che è severo e autoritario, un insegnante che sgrida e traumatizza il o la bambina.
Si tratta spesso di un disturbo istrionico della personalità, nel senso che il pensiero è ingorgato da emozioni disturbanti e ingombranti.
Chi soffre ancora di questo lieve o serio disturbo istrionico, che si riflette nel linguaggio parlato, non è in grado di stare realisticamente entro la propria conversazione con l’unico intento di comunicare, ma sono prevalenti in lui/lei le difficoltà relazionali condizionate dalla dipendenza e sottomissione.
La reazione alla frustrazione si traduce in ribellione del linguaggio che fa mangiare le parole, pronunciarle male o distorte, a bassa voce, tanto che non sono comprensibili, ecc..
La persona mentre sta parlando drammatizza le proprie emozioni, si sente sotto immaginari riflettori e telecamere simboliche che lui/lei si rappresenta internamente.
Pertanto l’istrionico si trova ad enfatizzare la conversazione come se fosse sotto esame, specialmente se l’interlocutore è vissuto come giudice che osserva tutto e ascolta tutto dell’altro.
L’ortofonista potrebbe essere utile nel gestire il problema dell’istrionico, ma spesso nell’adulto è preferibile lavorare sul vissuto drammatico che tormenta queste persone.
Inoltre l’istrionico non riconosce le proprie difficoltà nella conversazione, oppure non sempre è motivato a risolvere le sue difficoltà emotive.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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