Per molta gente deve ancora cominciare, perché molte persone hanno potuto posticipare il mese di Agosto a Settembre o anticipare pochi o diversi giorni di svago, in Luglio.
La vacanza, più che vero riposo fisico è il più delle volte, distrazione, svago, divertimento.
Certo dipende dall’età!
E’ spesso fuga dentro una realtà diversa, nel senso di entrare in contesti che a volte sono gli stessi che di anno in anno, sono riconosciuti come medesimi, ma a volte, sono viaggi sempre diversi e avventurosi.
Si tratta di viaggi geografici e spesso particolarmente culinari.
Sono sperimentazioni di nuovi paesaggi, di incontri e di difficoltà, di diversità di costumi e abitudini di esercizi in lingue diverse, come il cinese.
Si tratta per alcuni giovani di un breve o lungo bagno in un mondo che rapisce, che attrare, che risucchia la mente nel senso di di togliere superficialmente certi riferimenti che offrono noia, ma sicurezza.
In tal caso, il ritorno alla normale vita quotidiana per chi lavora può essere una vera fatica.
Per alcuni giovani che hanno avuto la possibilità di svagarsi nel vero senso della parola, accompagnati dalla loro giovanile illusione connaturata in loro, si è trattato di un viaggio come era tale per chi usava l’allucinologo LSD, (l’elle esse D) , oppure tanta marijuana, cioè una droga di un tempo che qualche non più tanto giovane di oggi, un tempo qualche volta usava.
Si può comprendere che in base al tempo di vacanza trascorso, lo shock della re-immersione nella routine sia pesante.
Se si tratta di una settimana passata bene, segue una breve nostalgia!
Se si tratta di un mese trascorso in allegria e distrazione, senonché relax, l’adattamento al mondo solito è solo un po’ più difficile.
Solo se si è trovati male a causa della compagnia inadatta o con compagna o compagno con cui si avevano già dei conflitti e la vicinanza logistica che la vacanza impone ha esacerbato, si torna volentieri in patria.
Si tratta comunque per alcuni di una sindrome di rientro.
Per altri la vacanza come dovrebbe essere, si è trattata di una piacevole, sia prevista o meno esperienza che ha aiutato oltre che a distrarsi anche di beneficiare dei vantaggi anche dell’aria di mare, della montagna e dei lagni e fiumi.
Finalmente fuori dall’inquinamento delle grandi città e comunque dallo stress ossidativo!
La vacanza ha un altro vantaggio: consiste nel fatto che indipendentemente da come le esperienze si sono svolte a distanza di tempo, esse rimangono in memoria e si ricordano normalmente le immagini positive a distanza di anni. A meno che le esperienze non siano state segnate da situazioni terribili.
Ciò che mi sembra interessante consiste nl fatto che molto spesso il tempo libero, il tempo vacante, cioè vuoto lascia spazio per riflettere e per considerare aspetti di se stessi che erano sfuggiti durante l’anno in corso.
Ciò porta a licenziare come in un sogno i fantasmi, gli accadimenti negativi che pur insegnano qualcosa, un ripensamento della propria vita e questi pensieri spingono a una archiviazione di ansie che sono in giro nella mente.
Una sorta di maturazione delle idee e anche idee nuove che possono essere creative per la progettazione del futuro.
E se non è così? E se dopo la vacanza si è solo molto angosciati?
Meglio non accanirsi contro nulla.
Riportarsi al ritmo solito.
Mangiare poco, ma regolarmente, fare movimento il più possibile, dormire molto.
Consultare un professionista solo se per un po’ di settimane non se ne va il malessere.
Questo malumore potrebbe farci comprendere che si è slatentizzato qualcosa che si conosceva già un poco, cioè che non si presenta per la prima volta psicologicamente a noi: e che quindi ci appartiene come una vecchia pietra sullo stomaco.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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