Mi sembra sempre più diffusa l’affettuosa tendenza tra uomini, giovani o di media età, di tenere sotto controllo con molto scrupolo l’aumento di peso dei coetanei: all’incontro tra amici, in particolare viene notato l’eventuale piccolo aumento delle dimensioni del loro stomaco o dell’eventuale prominenza della pancetta.
La carezza ironica non manca mai, come se fosse un affettuoso abbraccio e baci formali, abitudine che è assai più comune tra donne amiche.
Ciao come stai cara, sempre bella? E nel campo maschile: ti trovo bene, ma sei un po’ ingrassato? … e nel frattempo accarezzano la rotondità della pancina, mettendo l’amico in leggero imbarazzo.
Entrambi gli amici si studiano subito contemporaneamente nel corpo.
Competono tra loro su chi ha meno rotondità da mostrare?
Oppure si tratta di un autentico interesse rivolto alla salute dell’amico perché lo si vuole vedere per il suo bene magro e sempre in forma?
Il terrore degli uomini che godono in generale di discreta apparenza estetica consiste nel timore d’appesantirsi nel corpo, desiderando francamente di mostrare un fisico asciutto e giovanile.
Un filo di ombelico in più li fa impallidire.
Non vorrebbero sentirsi dire che è stato notato, non prendono l’osservazione dell’altro come un segnale di affetto!
Le donne sono molto reticenti davanti all’amica nel caso di incontro per strada.
Anche se trovassero un aumento di qualcosa nella superfice corporea dell’altra, magari in stagione estiva di un po’ di cellulite, si tappano la bocca. Ahimè comprendono!
Questo non impedisce di commentare l’eventuale disgrazia rilevata, discutendone con un’altra amica, con un po’ di compatimento.
Sembrerebbe invece che la generosa carezza al pancino dell’amico meno in forma di un tempo, presupponga la non vanità dell’uomo o forse anche un tentativo di mostrare solidarietà e non solo competizione: per quanto riguarda la donna la critica rilevata verso un suo difetto di appesantimento sarebbe insopportabile, maleducato e offensivo, sarebbe un punto troppo delicato, cosicché la sensibilità femminile condanna come un’impertinenza, sentita inaccettabile per la propria dignità.
Penso che sia preferibile, sia verso donne e uomini, non mettere in evidenza alcun sgradito inestetismo rilevato nell’amico/a.
Perché abbassare l’autostima della gente? A chi giova?
Gli uomini con il trascorrere delle epoche e dei loro anni sono diventati più vanesi delle donne stesse, già molto attente al loro corpo simbolo della propria femminilità.
Si aggiunge nella nostra Società la consapevolezza della nostra salute.
I programmi delle riviste di moda e di salute martellano sul mantenere un peso forma, di allenarsi per perdere i chili in eccesso e sempre più si moltiplicano i messaggi prescrizioni su quali cibi non mangiare oppure cercare quelli giusti.
Chi sostiene la dieta mediterranea, chi la contrasta, specialmente nei carboidrati, vangelo da sempre esportato anche all’estero?
Quale dilemma perfora continuamente la mente di molta gente?
Come si fa a essere sempre in forma?
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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