Perché gli Italiani debbono soffocare sotto la burocrazia italiana?

Perché gli Italiani debbono soffocare sotto la burocrazia italiana?

La nostra burocrazia risulta la peggiore d’Europa insieme a quella della Grecia.

Dal diritto Romano a quello Italiano, civile e penale, a quello Amministrativo, le leggi statali, già tante sin da allora, si moltiplicano ogni anno.

Sembra che gli amministratori che governano non sappiano fare il loro mestiere.

Per legiferare, cioè per porre ordine, si creano nuove normative e nuovi commi senza cancellare quelli precedenti o sintetizzare eliminando le ripetizioni.

Ci sono contraddizioni nelle leggi e allora se ne creno delle nuove senza eliminare le vecchie.

Quindi non si snellisce mai niente, ma si aggiunge confusione su confusione.

I burocrati aumentano e forse trovano lavoro. Se non ci fosse burocrazia tanto pesante si perderebbero posti di lavoro?

Rifiuto di credere che vi si incapacità di semplificare le leggi.

C’é bisogno di bizantinismo? Di un controllo assoluto di tutto il materiale normativo, cioè di leggi che controllino leggi che controllino a loro volta le stesse leggi poste diversamente?

Pare che sia così!

Gli impiegati amministrativi nell’incertezza di risolvere una pratica rimandano ad altri colleghi la responsabilità burocratica, i quali fanno la stessa cosa e nulla si muove. Il tempo passa, ma il tempo costa e lo Stato perde denaro, cioè i cittadini. Tutto costa di più e si tassa sempre più ogni atto in carta bollata.

Se si rimane immobili si evitano rischi e non si va avanti.

Siamo nelle mani di un’avidità di regole, di una coazione a ripetere per cui si legifera in tutte le occasioni le stesse norme.

Gli stessi impiegati si sentono demotivati.

Le persone disoneste possono approfittare della confusione sostituendo documenti, firme, dimostrando sigilli, carte intestate, timbri con sopra scarabocchi.

E i computer servono a sgravare i compiti burocratici? I telefonini cellulari servono a snellire le pratiche come negli altri Paesi europei?

Si legge nei giornali e riviste che solo una piccola percentuale se ne servirebbe veramente.

Perché i cittadini debbono riempire moduli su moduli quando addirittura le informazioni sono diffuse elettronicamente anche già su internet, su facebook, e sugli altri social già da tempo registrate?

Perché sprecare carta e fotocopie di documenti quando i dati sono già in possesso degli amministratori?

Perché gli atti di permessi e di concessioni richiedono mesi di attesa?

Perché tante file di perone che sbuffano e perdono una giornata di tempo?

E dove è finita l’auto-certificazione? Non ci si fida più di nessuno?

I posti di lavoro scarseggiano nonostante manchino impiegati amministrativi?

Molti impiegati non hanno nulla da fare perché aspettano il permesso del capo per procedere alla pratica, o la sua firma, il cui documento poi giace su uno scrittoio?

A mio parere, occorre fare sul serio una pulizia delle scartoffie grazie ai mezzi elettronici e la competenza tecnica.

Inoltre occorre molta fiducia nelle autocertificazioni e le sanzioni a campione si applicano solo quando si infrange la legge.

L’epoca borbonica è finita

Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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E tu come la pensi? Scrivimi un commento o inviami una domanda all'indirizzo roberto.pani@unibo.it...

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