Si usa questa esclamazione quando il nostro interlocutore si mostra chiuso nel comportamento, povero di parole e di commenti, restio a nuove conoscenze, poco propenso a uscire di casa per piccoli divertimenti, un gioco, un piccolo viaggio, no e’disposto/a a scherzare con amici ecc.
Questo carattere è tipico, sia di donne, sia di uomini in qualunque contesto, familiare o lavorativo.
Queste persone sembrano essere proprio ostinate si dimostrano autosufficienti in tutto, non chiedono mai niente a nessuno, vogliono risolvere e avere la soddisfazione di gestire ogni situazione con i propri mezzi. Questo è certamente lodevole, l’autosufficienza non può che considerarsi un pregio, spesso d’aiuto anche a altri che frequentano la persona.
Ma il problema nasce ugualmente per chi sta loro vicino, o e ancor di più, convive un’intera vita.
Molti uomini e donne vorrebbero parlare, commentare, avere qualche commento, sensazione di risposte, non tanto per essere istruite da chi sembra saper tutto, ma non parla e non comunica niente, ma potere scambiare affettivamente.
Anche l’espressione del viso è in questo tipo di persona, un po’ orso, non mutevole. Fisse, rigide poco comunicative. Sembra che giudichino chi dice qualcosa su qualcuno, chi spetegolezza un po’.
Non sopportano il social network, le telefonate che lui considera inutili. Soltanto le telefonate e comunicazioni di lavoro sembrano importanti, perché sono concrete e servono secondo, il soggetto a qualcosa il pratico.
Una moglie o un convivente però si lamenta con le amiche e con gli amici e dice: con Giovanni posso contare su tanto, ma non per condividere una vita insieme. Si sessualmente è presente, ma senza tante parole, senza tanti baci. Fatto e finito.
Mi piacerebbe sapere cosa pensa ogni tanto, come mi vede, quanto e in che modo mi vuol bene, solo tenerezza, passione controllata ma non solo grazie al fatto che bada a faccende materiali, certo non mi fa mancare quel che chiedo ed io devo essergli grata. Ma che cosa ha nella testa , perché e’ cos’ chiuso in se stesso. Anche la sua famiglia e’ un po’ chiusa ma non come lui eppure sembra che abbia avuto una vita serena era bravo a scuola, sempre logico in tutto il suo fare ….
Queste persone, piuttosto appartate, poco propense alla comunicazione, non sono necessariamente alessitimiche, cioè non soffrono di una patologia che impedisce loro di sentire le emozioni e di esprimerle, tanto meno sono autistiche, come si potrebbe in entrambi i casi sospettare.
Hanno un difetto narcisistico, cioè che riguarda la complessiva immagine di Sé, sia estetica, fisica, che psichica.
Perché può accadere? Per infiniti motivi, ma in alcuni casi, un complesso d’inferiorità verso un fratello, padre, altri come compagni di scuola, oppure frustrazione precedente amorosa, può esserne la causa. Se ci riferiamo a un uomo, ma potremmo riferirci naturalmente anche a una donna, la reazione a questo genere di frustrazione cronica, a questo complesso di inferiorità può trasformare il carattere di questa persona in un carattere che deve dimostrare che gli altri sono inferiori anche se magari non lo si pensa proprio nel suo intimo.
La sua immagine deve apparire a se stesso completamente autosufficiente, come se egli dicesse: io basto a me stesso e non ho appunto bisogno di nessuno. Spesso queste persone non chiedono informazioni ai passanti di una città sconosciuta, nemmeno per domandare la ubicazione di una strada; si servono solo d’internet e di libri d’istruzione pur di arrivare da soli a capire come uno strumento elettronico o altro funziona. Mai chiedere a qualcuno qualcosa, sarebbe segno di debolezza.
Come convivere con una donna o uomo orso?
Non è facile rispondere: sopportare? No, credo che si debba comprendere che l’altro non ci sta rifiutando con il suo modo di agire e non ci lascia soli, perché non ci voglia bene: lui o lei ha bisogno di proteggere stesso in primis, per cui a lui/lei sembra naturale ignorare parte del mondo al quale non può aggrapparsi perché non gli appare concreti e tangibili. Si tratta di una sua filosofia di vita con la quale ci comunica: ho bisogno di sentirmi logico e concreto, le emozioni non le biasimo, ma mi sono nemiche, la superficialità mi affossa, i commenti non mi riguardano, pettegolezzi mi fanno sentire solo e stupido.
Si tratta comunque sotto quest’ ottica di valorizzarlo e di pensare di vivere la propria vita meglio che si può non combattendo contro i mulini a vento.
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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A pensarci, avevo un’ amica, che nonostante avesse avuto per anni una vita sociale ricca, a suo dire: amicizie significative, un lavoro come fotografa, che aveva scelto, dopo l’accademia artistica e praticasse con interesse un’attività sportiva, anche a livello agonistico con un certo successo, quando il suo matrimonio è entrato in crisi, a causa di un suo tradimento, allontanandosi dalla coppia, è diventata, ma forse lo era già prima in qualche modo: un “orso”.
Mi domando se l’idealizzazione non abbia giocato uno scherzo per così dire di cattivo gusto nella relazione?
E se a volte la donna o l’uomo “orso”, al di là delle lamentele, non ritrovino entrambi nella coppia una certa reciprocità?
Raffaella