Abbiamo visto, e ancora non è finita, le recenti e varie disgrazie nelle quali il centro Italia è caduto. Dal grande terremoto de l’Aquila 2009 e 2016, e in questi giorni del 2017 da Amatrice, e dintorni a Perugia, Pescara, Rieti, Ascoli, Acqua Santa, S Severino, Teramo, Macerata, a Farindola, dove a quota 1200 metri di altezza, una grossa slavina è crollata dai monti a valle, piombando sul resort Rigopiano, seppellendo ciò che ha trovato, lasciando ovunque vittime e dispersi.
Protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri e polizia con mezzi speciali e elicotteri, vari tecnici con tutti i tipi di scavatrici, cingolati, tanta popolazione da tutta Italia, uomini e donne volontari, cercano disperatamente di far fronte agli enormi danni e vittime impotenti provocati dalla potenti scosse sismiche come se fossimo in guerra.
La grande caduta di neve, imperterrita, senza tregua, costituita da enormi quantità di blocchi di ghiaccio e detriti, vede gente che lavora con ogni forza per salvare più vite possibili finite sotto le macerie in una infernale corsa contro il tempo.
Mentre un numero enorme di gente è intrappolata dai metri di neve e detriti, ci sono esseri viventi che assomigliano più a sciacalli, che a essere umani, ne approfittano per raccogliere ciò che considerano di valore nelle case altrui.
Le case dei vari villaggi sono ormai semi-diroccate, demolite dalle varie scosse sismiche.
Pur essendo pericolanti, offrono tutta la loro intimità mostrando oggetti, perché mancano alcune pareti che creavano la struttura interna e la privacy.
I muri e i tetti delle case crollati su se stessi e si afflosciano sulle stalle abitate dagli animali ricchezza di questi abitanti.
Le botteghe degli sfortunati paesi, squarciate senza pudore dalla natura violenta, offrono liberamente l’accesso a tutti i malavitosi che, vigliaccamente, aggiungono anche con la loro intrusione, la beffa all’ingiuria .
Si servono liberamente di ciò che a loro piace.
Alcuni piccoli animali scompaiono e trova altri padroni.
Lontano dalla vista di tutti, silenti senza vergogna, s’affrettano a portar via ciò che possono dando smacco dell’impotenza degli altri.
La storia sin dall’antichità ci insegna che durante le guerre, le peste lo sciacallaggio è sempre stato presente.
Erano tempi di fame, ciascuno faceva i propri egoistici e materialistici interessi.
Pensavamo la civiltà avesse cambiato qualcosa nel senso di umanità?
Il volontariato all’opera, i contributi economici, della gente ci aveva fortemente illuso!
Roberto PaniSpecialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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