Sono tante le donne giovani e meno giovani che mantengono storie con uomini sposati che vivono costantemente con la moglie conosciuta alcuni anni prima di aver stabilito una relazione con la seconda compagna.
Per lo più, le mogli non sono a conoscenza di questa seconda storia del marito e la relazione clandestina costringe a molte accortezze per mantenerla tale.
Solo alcune persone, di solito sono a conoscenza di questa vicenda che, come dicevo, sembra più comune di quanto si creda.
Alcune mogli sono consapevoli di questa storia parallela alla loro relazione con il marito, ma impotenti e temendo di rimanere sole, non proferiscono parola su quello che considerano una realtà scomoda, ma non del tutto negativa: semplicemente non ne parlano, se non con poche e fidate amiche, oppure provvedono di compensare la mancanza del contatto con il marito con amicizie o con una in particolare.
E’ come se gli uomini vedessero che il loro matrimonio è di fatto fallito, ma anche che sono costretti a mantenere il contratto matrimoniale con una certa libera convivenza con la moglie, tanto più che l’uomo che hanno sposato è sempre da quelle donne stimato e tutto sommato apprezzato, lui stesso si mostra affettuoso e protettivo. Così, in tal modo, l’accordo affettivo funziona con relativo equilibrio.
Spesso la cosi detta amante deve, non solo essere a disposizione in base al tempo che l’uomo sposato ha a disposizione, ma anche ascoltare le difficoltà che l’uomo ha con la moglie e coni figli avuti da lei.
Si tratta di una relazione che appare assai difficile e ci si domanda perché sia accettabile da molte donne.
Da ciò che ho ascoltato in varie occasioni, alcune donne sono predisposte verso quell’uomo che considerano molto interessante, tanto attraente, quanto intelligente e protettivo. Hanno una relazione con un uomo che per ragioni complesse non può lasciare moglie e figli e anche se non c’è nulla tra loro e si considera, almeno in quel momento un separato in casa.
Le donne dicono di preferire di vivere la loro vita in quel modo, piuttosto che condividerla con un uomo non interessante, povero psicologicamente e arido o, come si dice, passivo e bollito.
Occorre sapere se sono coscienti di quel che affermano e se hanno pensato sufficientemente al loro futuro. Penso che alcune lo abbiano fatto !
Ci sono inoltre molte donne che per carattere, bisogno di indipendenza e di autonomia sono restie alla convivenza continua che un matrimonio richiederebbe.
Si litigherebbe spesso e alcune di loro si sentirebbero soffocate dalla continua presenza e condivisione di tutta la vita. I figli non sono desiderati e certe responsabilità non sentono di assumersele.
Per alcun donne anche economicamente autosufficienti , coesistere in una relazione con un uomo sposato è l’ideale.
Vivono bene per conto loro, hanno con sé quell’uomo nei momenti migliori, fanno vacanze piacevoli si sentono appagate perché percepiscono autenticità nell’essere desiderate da lui.
Che dire ? In genere sarebbe meglio vivere una storia tradizionale, ma è anche vero che la donna non è sempre quella di un tempo che fu!
Molti uomini fanno la stessa scelta : vivono autonomamente e hanno una storia importante: loro vivono in case separate, non si sposano mai e affermano di essere felici e convinti della loro scelta. Si sentono amati da una o più donne, poi soltanto una diventa importante. In tal caso questa donna non è da considerarsi amante, ma la compagna vera!
Ogni tanto però le vicende amorose vanno a finir male!
Roberto Pani
Specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia
Alma Mater Sudiorum Università di Bologna,
Psicoterapeuta e Psicoanalista
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